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 2025  settembre 11 Giovedì calendario

Oliver e Fawn sposi 40 anni dopo Iran-Contras: insieme l’ufficiale e la segretaria dello scandalo

Lui aveva 43 anni, eroe del Vietnam, tenente colonnello dei Marines, sull’uniforme marrone del Corpo una sfila di lustrini per medaglie al valore, incluso il Purple Heart per ferite in guerra, virile, macho, membro del Consiglio per la sicurezza nazionale del leggendario presidente repubblicano Ronald Reagan. Lei aveva appena 27 anni, i capelli biondi in una acconciatura allora di moda, grazie all’attrice Farrah Fawcett, abiti stretti in vita e occhi splendenti. Lui era Oliver North, lei gli faceva da segretaria, Fawn Hall. La storia li sorprese intorno al 1987, quando una camarilla di repubblicani decise di inventarsi una trama grottesca, finanziare illegalmente l’Iran degli ayatollah in cambio della liberazione degli ostaggi in mano a Hezbollah, nel Libano meridionale (fu in realtà il diplomatico italiano dell’Onu, Giandomenico Picco, a riuscire nell’impresa, rischiando tutto). I profitti a margini dell’operazione clandestina sarebbero finiti ai “contras”, le milizie mercenarie che in Nicaragua combattevano il governo dei sandinisti. Il Congresso aveva vietato ogni concessione di fondi ai guerriglieri e gli uomini di Reagan, con l’ammiraglio Poindexter e il consigliere McFarlane a tirare le fila, ingaggiarono la trama demenziale.
L’energico North e la incantevole Hall distruggevano documenti compromettenti, negavano davanti ai parlamentari, agivano come spie alla Casa Bianca, finché tutto non venne a galla, lui non venne condannato a due anni, con la condizionale, e 1200 ore di lavori sociali, salvo poi venire prosciolto in appello. Non prima che i tabloid in edicola, e la nascente rete 24 ore al giorno tv Cnn, raccontassero di Fawn Hall che, per eludere una imminente perquisizione in ufficio, nasconde fra reggiseno e slip le carte scottanti.
Ora, svegliando Washington dagli incubi dell’assassinio brutale dell’influencer trumpiano Charlie Kirk e delle guerre su Gaza e in Ucraina, le agenzie annotano sorridenti che Oliver North e Fawn Hall, come in un film di Wes Anderson, si sono uniti in tardivo matrimonio. Allora i liberal insinuavano il flirt, ma il tosto colonnello negò “Son fedele a mia moglie dal giorno delle nozze e le resterò fedele sino alla morte. Sapete tutti che ho una segretaria bella, Dio le ha dato la grazia della bellezza, ma nessuna porcheria fra noi”. Ma come, incalzò la commissione di inchiesta, se ha usato la carta di credito federale per acquistare biancheria intima femminile. E North, un antesignano del generale Vannacci che aveva però davvero combattuto in prima linea non al poligono di tiro con le cartucce a salve, ribadì stentoreo “Ho chiesto a mia moglie se fosse stata lei a fare le compere, mi ha detto “Salame, non ricordi che sei stato tu a prendere i body per la ginnastica delle bambine” assolvendo il coniuge.
Altri tempi. Il marito di Hall è morto nel 2005 a 50 anni. La signora North a novembre a 80. Oliver e Fawn dicono di essersi reincontrati proprio in occasione del funerale della signora, dopo tanti anni. Anni in cui la capitale Usa è stata scossa da ben altri scandali, Clinton e la Lewinsky chiusi nello Studio Ovale, Bush padre accusato di avere un’amante segreta, Bush figlio ad ascoltare il dibattito sulle torture legali dei suoi ministri, Obama con il vice Biden assediato dal figlio tossicodipendente e corrotto Hunter Biden, Trump con i disegnini porno in regalo al pedofilo Jeffrey Epstein.
Giusto che il flirt di allora, innocente nel cinico XXI secolo dei social in diretta, vada davanti al giudice di pace, rendendo legittimo l’amore di allora. Le figlie di North cadono dalle nuvole, la Hall recupera da una vita difficile, le nozze con Danny Sugerman, agente della storica banda rock Doors che festeggia con lei la sera facendole tirare coca, negli anni 90 popolare come la Coca Cola. Finché la leggiadra segretaria della Casa Bianca non finisce in strada a mendicare una bustina di polvere e in clinica per disintossicarsi.
North, nel frattempo, è diventato icona della destra militante, migra nei talk show e nei dibattiti, incanutisce senza perdere il piglio marziale. Fino al matrimonio di Oliver&Fawn che intenerisce un’America arrabbiata.
Il passato suscita nostalgia: guerre per procura non una Terza guerra mondiale possibile, il sogno di Reagan non le faide Trump-democratici, media che arrossivano davanti a un paio di mutandine, o almeno fingevano, non sbattevano i video virali con Kirk in agonia. Che dire? Auguri, Oliver e Fawn, eredi di uno scandalo da mammolette.