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 2025  settembre 10 Mercoledì calendario

Pedoni e ciclisti, una strage continua

Non c’è nuovo codice della strada che tenga. Le strade italiane sono sempre più a rischio e a farne le spese sono le categorie più fragili ed esposte ai pericoli: anziani, pedoni, bambini e ciclisti.
Dopo il tredicenne investito e ucciso sull’altopiano di Asiago da un’auto pirata (il conducente, un 23enne, è stato poi arrestato), ieri è stata un’altra giornata nera sull’asfalto. Sulla E45, all’altezza dell’uscita di Resina Nord, vicino a Perugia, è rimasta uccisa in un incidente una bambina di 8 anni. I genitori e un fratello sono rimasti feriti. La famiglia viaggiava a bordo di un camper rimasto in panne, che è stato investito in pieno da un autotreno. Il mezzo pesante ha tamponato anche un furgone Anas che era fermo sul posto per prestare soccorso.
Dramma sfiorato anche a Roma: una bambina di 7 anni è stata investita da un’auto della polizia in corso Rinascimento. La bambina è stata trasportata all’ospedale Bambino Gesù in codice giallo, le sue condizioni per fortuna non si sono rivelate gravi. La volante, con le sirene accese, non è riuscita ad evitare la ragazzina, che stava attraversando. Altra tragedia a Genova, dove una 70enne è stata travolta da un’auto che si è mossa all’improvviso a causa del cedimento del freno a mano. L’incidente si è verificato in una via in discesa, la vettura ha schiacciato la povera vittima contro un muro.
I numeri forniti dall’Asaps fotografano un’emergenza continua, che si abbatte in particolare sui più deboli. Dall’inizio dell’anno ai primi di settembre sulle strade sono morti 34 bambini. Sono 16 in meno rispetto a un anno fa, è vero, ma si tratta di una triste contabilità che dimostra come la battaglia della sicurezza sia tutt’altro che vinta. Soprattutto sul fronte dei pedoni: 259 uccisi nel 2025, un trend che rischia di essere peggiore del 2024, quando si registrarono in tutto 470 vittime a piedi. Più che nuove norme e giri di vite, servirebbe un atteggiamento diverso di chi si mette al volante. Invece prevalgono imprudenza, eccesso di velocità, distrazione. E se poi ci scappa l’incidente, manca il coraggio di affrontare le conseguenze dei propri errori. Lo ha sottolineato bene Antonella Corradin, sindaco di Lusiana Conco, dove abitava il 13enne investito lunedì. «Io credo non si vada da nessuna parte se nella nostra società, davvero, si fa strada questa indifferenza e il mancato senso della responsabilità per le azioni che compiamo. Rimane forte lo sgomento per questo 23enne, che è un ragazzo anche lui, che non ha ritenuto di fermarsi, almeno a prestare soccorso o almeno a vedere se era possibile fare qualcosa».
Va sempre peggio anche per chi si sposta su due ruote. Sono già 162 i ciclisti morti da gennaio a domenica scorsa: +14% rispetto a un anno fa. L’Osservatorio Sapidata-Asaps evidenzia che gli over 65 sono ben 77, quasi la metà del totale. E 15 decessi sono stati provocati da pirati della strada.