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 2025  settembre 10 Mercoledì calendario

18enni a scuola accompagnati dai genitori: la circolare incostituzionale di una preside

Se non fosse potenzialmente incostituzionale, avrebbe anche il sapore piacevole di un ritorno alla severità antica di una scuola più rigida e, forse, più educativa. Del resto, questo è l’anno dell’introduzione della bocciatura per chi rifiuta di sostenere l’orale alla Maturità, come pure del cellulare vietato. Invece, per un gruppo di genitori dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri Guglielmo Marconi di Penne, in provincia di Pescara, la circolare della preside, che rivede le regole delle giustificazioni e delle uscite anticipate è solo una violazione della legge. Tanto da meritare esposti, denunce, ricorsi all’ufficio scolastico, con inevitabili polemiche sui social. Motivo? Il fatto che la preside, Angela Pizzi, abbia deciso di subordinare alla firma o alla presenza dei genitori anche le assenze e le uscite anticipate degli studenti che hanno già compiuto 18 anni. Maggiorenni, dunque, autorizzati dalla legge a prendere la patente, a votare, a sposarsi… ma non a giustificare l’assenza alla scuola. Eppure, per l’articolo 2 del Codice Civile “la maggiore età è fissata al compimento del diciottesimo anno. Con la maggiore età si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia stabilita una età diversa”. Ma la preside pennese ha stabilito un’età diversa, sovvertendo lo stesso Codice Civile, e ha anche introdotto un’altra serie di regole, come il limite massimo di tre uscite anticipate al mese. Vero è che quando nel 2021 si è candidata a sindaco della sua città, la preside Pizzi (battuta dall’attuale primo cittadino Gilberto Petrucci) aveva in programma “… l’impegno a fare sì che i giovani non vadano più via da Penne…”, ma nessuno immaginava che poi, non potendolo attuare in Comune, lo declinasse a scuola stravolgendo le leggi sulla maggiore età, per impedire ai giovani di lasciare… l’aula. Il fine, per carità, è nobile: da una parte consentire ai genitori di essere costantemente informati sulle assenze dei loro figli, anche maggiorenni; dall’altra evitare che le uscite anticipate divengano un’arma strategica per evitare interrogazioni o compiti in classe. Ai genitori, però, questa “stretta” sui maggiorenni non piace, tanto che oltre alle minacciate denunce e ai vari ricorsi, hanno chiesto alla preside di tornare sui suoi passi, concedendole 7 giorni per ritirare la circolare contestata. Intanto, la preside ha già vinto: per chiederle di modificare una regola che riguarda i maggiorenni, c’è voluto un esposto… con la firma dei genitori.