Corriere della Sera, 10 settembre 2025
«Uno stile a favore del turismo sostenibile»
Nel posto giusto al momento giusto. E anche a proposito di overtourism, vale la stessa cosa. «L’Italia si sta ormai allineando agli altri paesi europei, come Francia e Germania: basti pensare alle immatricolazioni registrate nel 2024, che segnano un più 19,2% rispetto all’anno precedente: la fiera, quindi, arriva in un momento straordinario del settore». Il settore a cui fa riferimento Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, è quello dei camper. La fiera è il Salone del camper, in programma a Parma dal 13 al 21 settembre, in concomitanza con tutta una serie di eventi diffusi in città e che vanno dal «39esimo Palio di Parma» alla rassegna teatrale, «Insolito Festival», fino al «Fuori Salone Food Court».
Intanto, sull’overtourism, ecco il commento di Cellie: «Il camperismo è un turismo che ti permette di decidere la meta all’ultimo minuto: cosa che in un periodo di overtourism come quello al quale abbiamo assistito questa estate è una vera e propria fortuna». E se più di 100 mila persone, da 16 edizioni (il Salone del Camper nasce a Parma, si trasferisce a Rimini, per un breve periodo, ma è sempre a Parma, dall’edizione del 2011, che ritrova la sua vera identità), si muoveranno tra i 110 mila metri quadri dello spazio espositivo, visitando i padiglioni dal 2 al 6 e parcheggeranno in un’area camper (sono 300 le piazzole dotate di allaccio elettrico e camper service per soste di lunga durata) vicinissima alla fiera, decideranno di farlo sapendo che una scelta di vita en plein air significa anche dare una mano all’ambiente.
«Diversi studi di settore confermano che questo tipo di turismo riduce del 30% l’impatto sul cambiamento climatico: con il 36% in meno di consumo di risorse naturali, il 27% di consumo di acqua e 20% in meno di consumo del suolo», aggiunge Cellie, sottolineando il podio raggiunto dal Salone: «Siamo l’evento fieristico di settore più importante d’Italia e secondi in Europa, dopo Düsseldorf».
Restando sul podio, l’Italia è il terzo produttore europeo di camper (dopo Germania e Francia), con un fatturato che supera il miliardo di euro. Dove vanno a finire i camper disegnati e prodotti con gusto decisamente italiano nel design (in fiera il 15 settembre è previsto un incontro con Fabrizio Giugiaro)? «Più dell’80% all’estero, ma sarebbe sbagliato pensare che tutto ciò che viene prodotto da noi, soprattutto nella camper valley tra Siena e Firenze, non resti in Italia: nell’ultimo anno il parco circolante da Nord a Sud del Paese è aumentato del 10%, con 250 mila camper in giro per le nostre strade», afferma Simone Niccolai, presidente dell’Associazione produttori caravan e camper (Apc Italia), organizzatrice del Salone insieme a Fiere di Parma.
Secondo Niccolai, buona parte del valore aggiunto del mondo del «veicolo ricreazionale» (è il nome dato a camper, caravan, van e carrelli tenda) è negli oltre 350 espositori che saranno presenti quest’anno in fiera, oltre anche nei 600 veicoli esposti: «Non parliamo solo di espositori del settore: in fiera troveremo associazioni turistiche, regioni che pubblicizzano il loro territorio, aree dedicate agli amici a quattro zampe e spazi per bambini».
Una sorta di Bit su quattro ruote? «Certo: del resto, la vacanza destagionalizzata è una caratteristica dei 25 milioni di turisti europei che viaggiano in camper e, di questi, poco meno di 8 milioni sono quelli che si spostano in casa nostra, compresi gli stranieri, dando una mano all’economia del territorio: è stato calcolato che un camperista in vacanza spende mediamente 600 euro ogni tre giorni», risponde il presidente di Apc Italia.
C’è poi una rincorsa all’Europa delle aree di sosta: «Come Apc, insieme al ministero del Turismo abbiamo partecipato alla realizzazione di un bando, destinato ai Comuni, per la creazione di 1.000 aree di sosta (poco meno di 33 milioni le risorse a disposizione): realizzandole, arriveremmo a 3.000, mille in meno della Francia e la metà di quelle in Germania», conclude Niccolai.