ilmessaggero.it, 9 settembre 2025
Giusi Bartolozzi indagata per il caso Almasri: «False informazioni ai pm». È il capo gabinetto del ministero della Giustizia
Giusi Bartolozzi, capo di Gabinetto del ministero della Giustizia, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Roma per il reato di false informazioni al pubblico ministero, nell’ambito del procedimento per il caso di Osama Njeem Almasri, il comandante libico arrestato e poi rimpatriato dall’Italia nel gennaio scorso. Il Tribunale dei ministri, lo scorso mese, ha inviato per la stessa vicenda alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro Matteo Piantedosi e il guardasigilli Carlo Nordio. La Bartolozzi era stata ascoltata dal Tribunale dei ministri, relativamente all’inchiesta sul caso Almasri, per un procedimento in cui il guardasigilli Nordio deve rispondere di omissione di atti di ufficio e favoreggiamento.
Sempre a quanto si apprende, il reato ipotizzato dalla procura è il 371 bis del Codice penale, che punisce «chiunque, nel corso di un procedimento penale, richiesto dal pubblico ministero o dal procuratore della Corte penale internazionale di fornire informazioni ai fini delle indagini, rende dichiarazioni false ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali viene sentito». Prevista una pena fino a quattro anni di reclusione. Secondo testimonianze ed atti del procedimento Bartolozzi avrebbe svolto un ruolo importante nella gestione del dossier aperto con l’invio da parte dell’Aja del mandato d’arresto per Almasri e del successivo scambio di comunicazioni all’interno del ministero tra il 19 gennaio, giorno dell’arresto del generale libico ed il 21, data del suo rimpatrio.
A quanto apprende l’Adnkronos tuttavia in via Arenula non ci sarebbe nessuna preoccupazione: la linea continua ad essere quella della piena difesa della capo di gabinetto del ministro.
Due importanti riunioni si sono tenute a via Arenula in concomitanza con la diffusione della notizia che riguarda l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma della capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Giusi Bartolozzi, per la vicenda Almasri. Bartolozzi ha prima visto il Guardasigilli Carlo Nordio, poi ha incontrato – per una riunione già prevista e riguardante altri temi – i due sottosegretari. A quanto trapela da ambienti di Via Arenula, la linea di Nordio in merito all’indagine su Bartolozzi resta quella di fare quadrato attorno alla sua capo di gabinetto, così come il ministro aveva già fatto intendere nelle scorse settimane.
Nijeem Osama Almasri si trovava in Italia quando, il 18 gennaio 2025, la Corte Penale Internazionale emetteva un mandato d’arresto nei suoi confronti per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella prigione di Mittiga, vicino a Tripoli, dal febbraio 2011. In quel carcere sotto il suo comando, secondo i documenti dell’Aia, sarebbero state uccise 34 persone e un bimbo violentato. Il generale era in Europa da inizio gennaio ed era già stato in Belgio, Gran Bretagna e Germania. Il 19 gennaio veniva arrestato a Torino, dove stava per assistere a una partita della Juventus. Due giorni dopo veniva rilasciato su disposizione della Corte d’Appello, a causa di un errore procedurale: si era trattato di un arresto irrituale, perché la Corte penale internazionale non aveva in precedenza trasmesso gli atti al Guardasigilli Nordio.