La Stampa, 8 settembre 2025
Gli italiani e la sindrome di fine vacanze Il 30% teme per le spese, i giovani per il lavoro
Settembre rappresenta un ritorno alla realtà dopo la pausa estiva. Le vacanze, spesso vissute come un momento necessario di stacco e rigenerazione – per coloro che hanno potuto farle -, si trasformano rapidamente in un ricordo lontano, sostituito da un senso diffuso di ansia e preoccupazione. Non si tratta solo della fine del relax o del ritorno alla routine lavorativa: a pesare maggiormente è la prospettiva delle spese autunnali – e questo vale per tutti.
Il 30,9% dei cittadini indica il tema economico come prioritario ricordando anche che in autunno scadono spesso importanti tributi locali e statali, come la Tari o il saldo delle imposte sui redditi. Senza dimenticare che anche le bollette energetiche e la manutenzione della casa e dei mezzi di trasporto possono essere spese piccole o grandi comunque da affrontare, dopo essere state rimandate durante l’estate. È interessante osservare le varie indicazioni del sondaggio suddivise per fasce di età del campione interpellato da Only Numbers subito dopo il rientro dalle vacanze.
I più giovani si dimostrano in larga maggioranza più ansiosi rispetto al lavoro e alla loro possibile carriera (50,9%), mentre gli over 45 anni rimangono focalizzati sulle spese. La cosiddetta “sindrome da rientro” colpisce una buona parte della popolazione, con sintomi come stanchezza, insonnia, irritabilità e difficoltà di concentrazione, segnalati tra le preoccupazioni dal 17% dei cittadini intervistati tra cui 1 giovane su 4 (24,6%).
Tuttavia, per gli italiani questo stress è amplificato da una realtà economica spesso incerta e complessa. L’autunno, infatti, è tradizionalmente il periodo in cui si concentrano molte uscite economiche, sia fisse sia straordinarie. Tra le voci più pesanti emergono le spese scolastiche (84,2%). L’acquisto di libri di testo, materiale scolastico, abbonamenti ai trasporti e, in molti casi, il pagamento di rette scolastiche o iscrizioni ad attività extrascolastiche fa tremare i polsi dei genitori di figli in età scolare. Ancora più preoccupati risultano essere gli over 65 anni (98,4%) che, principalmente da nonni, sentono forte anche il dovere di cercare di aiutare le spese dei nipotini. Le famiglie con il portafoglio più fragile possono accedere a numerose promozioni e incentivi governativi per contenere la spesa scolastica, tuttavia spesso è difficile anche solo esserne a conoscenza. A tutto questo si aggiunge un altro fattore psicologico: il “senso di colpa post-vacanze”. Molti italiani, pur cercando di contenere i costi, durante l’estate si sono concessi qualche extra – cene fuori, viaggi, attività ricreative – e a settembre si trovano a fare i conti con carte di credito da saldare e risparmi intaccati. Questo genera un senso di incertezza e frustrazione che rende il rientro ancora più difficile da affrontare. In questo contesto, sempre più famiglie iniziano a pianificare con maggiore attenzione il proprio bilancio fin da inizio anno. Tra le preoccupazioni, anche la situazione politica e sociale impensierisce le famiglie (12,2%), soprattutto quelle con un credo politico più vicino al centrosinistra, mentre più sicuri e principalmente inquieti per le spese e il lavoro appaiono i sostenitori dei partiti di governo. Un monitoraggio del web mostra come nella popolazione sta crescendo l’interesse per strumenti di gestione finanziaria, app di controllo spese, promozioni sugli acquisti scolastici, mercati di second-hand e strategie di risparmio energetico. Studi recenti – maggio 2025 – mostrano che chi ha maggiore alfabetizzazione digitale e finanziaria è più propenso a usare servizi di robo-advisory e soluzioni digitali integrate, evidenziando una crescente fiducia nelle tecnologie FinTech nell’amministrazione del proprio portafoglio.
Tuttavia, nonostante gli sforzi, l’impressione generale è che l’autunno rappresenti un banco di prova importante per la stabilità economica di molte famiglie, specialmente quelle monoreddito o con figli a carico. Il ritorno dalle vacanze estive in Italia si porta dietro un carico emotivo e finanziario non indifferente. A rendere tutto più difficile è la percezione – purtroppo spesso confermata dai fatti – che le difficoltà economiche siano destinate ad aumentare nei mesi successivi. Per affrontare questo momento con maggiore serenità, è fondamentale un approccio più consapevole e programmato alle spese, ma anche un maggiore supporto da parte delle istituzioni per le famiglie. E non solo per le più fragili, ma anche per quelle a cui sta sfumando la possibilità di pianificare il futuro. In fondo, se l’estate è fatta per ricaricarsi, l’autunno dovrebbe essere vissuto come un nuovo inizio e non come una corsa a ostacoli.