repubblica.it, 7 settembre 2025
Karina Milei, chi è la sorella del presidente al centro dello scandalo che scuote l’Argentina
Domenica 7 settembre è un giorno importante per la politica argentina: si vota per le elezioni provinciali di Buenos Aires, la capitale del Paese. Un termometro rilevante per valutare l’opinione dei cittadini verso l’attuale governo, guidato dal presidente di ultradestra e liberista Javier Milei. Ma a dominare le conversazioni e ad animare i talk show in televisione non sono tanto le imminenti votazioni, quanto un nome: quello di Karina Milei, la sorella del presidente, finita al centro di un grosso scandalo di corruzione che da alcune settimane sta scuotendo il governo argentino.
Karina Milei che viene spesso definita il vero “potere occulto” dietro il fratello, ricopre un doppio ruolo nel governo argentino: è Segretaria Generale della Presidenza e ha anche preso il posto della “primera dama”, ruolo normalmente ricoperto dalla consorte del presidente. Il rapporto personale e lavorativo tra i due è da sempre fortissimo e molto chiacchierato, ma – a differenza del presidente – la sorella non sembra amare particolarmente i riflettori, fare “show” e attirare l’attenzione pubblica su di sé. Karina Milei è stata ed è fondamentale nella carriera del fratello, di cui ha a lungo gestito l’agenda e anche i guadagni, ma sembra preferire gestire il proprio (evidente) potere nell’ombra. Un’ombra che però non può più proteggerla, ora che è finita al centro di uno dei più grossi scandali pubblici del governo dall’inizio del suo mandato.
Chiamata dal presidente dell’Argentina “el jefe” (il capo), Karina Milei ha 52 anni e un passato lavorativo molto “argentino”. La società argentina è caratterizzata da un grande dinamismo lavorativo. Questa peculiarità è legata non solo alle numerose crisi economiche che hanno più volte scosso il Paese – dove perdere il lavoro significa spesso doversi affidare a un’occupazione di riserva per garantirsi uno stipendio – ma anche a un aspetto culturale: in Argentina è infatti consuetudine ricominciare a studiare a 40 o 50 anni, oppure coltivare hobby che, con il tempo, possono trasformarsi in una vera e propria professione. E la sorella del presidente sembra proprio rispecchiare queste caratteristiche.
Da quando Javier Milei è entrato in politica, ha gestito l’agenda personale e politica del fratello, amministrando completamente la sua immagine e la sua comunicazione. Ma prima ha gestito un’officina meccanica, ha studiato marketing e comunicazione all’università, ha frequentato un corso di pasticceria, avviando poi la propria impresa, e ha intrapreso la carriera artistica producendo quadri di bricolage e leggendo anche i tarocchi.
La relazione fra i due fratelli viene spesso definita morbosa ed è al centro di molte critiche e pettegolezzi. Il vincolo tra i due – secondo quanto ricostruito dai media argentini – dovrebbe essere diventato così stretto a causa dei presunti abusi psicologici e verbali di cui Javier Milei era vittima da parte del padre. In numerose occasioni – secondo quanto ricostruito – la sorella lo avrebbe difeso dal padre, proteggendolo. Ma da quando lo scandalo di corruzione legato a Karina Milei è venuto fuori, è stato il presidente a difendere strenuamente la sorella. Nelle scorse settimane infatti è stato diffuso un audio in cui l’allora responsabile dell’Agenzia Nazionale della Disabilità, Dario Spagnuolo (amico stretto del presidente), parlava di una presunta rete di mazzette in cui Karina Milei e il politico Eduardo Menem avrebbero richiesto mazzette per l’assegnazione degli appalti per l’acquisto da parte dello Stato di medicinali per persone con disabilità.
Javier Milei ha sin da subito difeso la sorella, accusando i peronisti (la principale opposizione politica del suo governo) di diffondere notizie false, ma anche rimuovendo Spagnuolo dal suo ruolo. Lo scandalo però è esploso velocemente, riempiendo le prime pagine dei giornali, i telegiornali e invadendo i social argentini. Tanto che in poche ore un jingle – creato ad hoc dopo lo scandalo dalla cantante argentina María Paula Godoy – in cui canta che Karina Milei è una “coimera” (una persona che riceve mazzette) è diventato virale sui social e (come dimostrano le centinaia di video caricati su Instagram e Tiktok) è stato cantato ovunque: negli stadi, nelle metropolitane, nelle piazze e perfino nelle aule del Senato.
Non è però finita qui, in seguito all’audio di Spagnuolo infatti sono stati diffusi anche due nuovi audio attribuiti proprio a Karina Milei. Nei due audio si sente una voce attribuita alla sorella del presidente, dire alcune brevi frasi sulla situazione che sta vivendo il governo dopo la divulgazione degli audio precedenti. Per quanto quello che si sente non sia particolarmente grave o incriminante, gli audio hanno però sollevato velocemente un grosso scandalo. Javier Milei ha infatti ottenuto in tempo record che un giudice argentino vietasse la pubblicazione degli audio in questione, decisione che ha attirato grosse critiche al presidente, accusato di censurare la stampa. E poco tempo dopo, il governo ha richiesto la perquisizione delle abitazioni dei due giornalisti che hanno diffuso gli audio.
Milei in passato ha definito sua sorella “l’essere più meraviglioso che esista nell’universo” e ha elogiato la sua “purezza” e la sua elevata moralità. Il presidente argentino, che spesso invoca “forze celesti” affinché lo accompagnino, ha paragonato sua sorella al profeta Mosè. Mentre un grosso scandalo di alcuni mesi fa legato alle criptovalute che coinvolge il presidente argentino e un consulente statunitense, ha dato adito ad accuse secondo cui Karina Milei avrebbe accettato pagamenti per fissare riunioni con suo fratello anche dopo essere diventato presidente (prima di essere eletto era stato Milei stesso a dichiarare a Bloomberg di richiedere soldi a chiunque si volesse riunire con lui)