Il Messaggero, 6 settembre 2025
La via crucis dei rimborsi «Non pagati 57 milioni dalle compagnie aeree»
Una volta è colpa delle «restrizioni sul controllo aereo», un’altra dei «problemi tecnici» dei velivoli. Oppure è responsabilità di un generico «maltempo», della «carenza di personale» o addirittura della «perdita di carburante di altri aerei». Sono le scuse, per lo più illegittime, con cui le compagnie aeree disincentivano i passeggeri a chiedere i rimborsi per i disservizi (in primis cancellazioni e ritardi). Passeggeri già scoraggiati da moduli per i risarcimenti a volte non facilmente reperibili. Così solo un viaggiatore su cinque chiede il risarcimento, anche se spesso ne avrebbe diritto per legge. E quest’estate la cifra “sottratta” ai passeggeri in questo modo è arrivata a un livello record: 56,7 milioni di euro. A dirlo sono gli esperti della società RimborsoAlVolo, secondo cui quando i viaggiatori contestano i rifiuti la situazione si ribalta: nel 95% dei casi i tribunali italiani confermano il diritto del passeggero al risarcimento.
Gli esperti stimano che la richiesta totale di rimborsi per disservizi aerei quest’estate possa raggiungere i circa 50 milioni, su un totale potenzialmente risarcibile che può arrivare fino a 240 milioni. Dai dati della società che si occupa di sostegno per i risarcimenti emerge che i tre vettori peggiori per percentuale di “rifiuti” sul totale delle richieste sono le tre principali compagnie “low cost": Ryanair (al 18,2%), Easyjet (al 15,6%) e Wizzair (14,1%). Le tre migliori sono invece tre grandi vettori internazionali: American Airlines (con il 91,1% di richieste accolte), Emirates (a quota 90,4%) e Turkish Airlines (al 90,3%). In posizione intermedia Ita Airways, con l’86% delle richieste accettate. Secondo il Regolamento europeo 261/2004, in determinati casi i passeggeri hanno diritto a risarcimenti da 250 a 600 euro. Si tratta per lo più di voli cancellati con meno di 14 giorni di preavviso e ritardi all’arrivo in aeroporto superiori alle 3 ore, a meno che non siano causati da circostanze davvero eccezionali (le cosiddette «cause di forza maggiore», tra cui non rientrano i casi di overbooking e negato imbarco). Per maltempo e sciopero (salvo agitazione non autorizzata o dentro le fasce di garanzia), non spetta il risarcimento del prezzo del biglietto aereo, ma il rimborso delle spese sostenute e correlate al disservizio.
Per i bagagli smarriti si possono ottenere fino a 1.388 euro per i vettori che aderiscono alla Convenzione di Montreal, o circa 20 euro al kg per gli altri. Spesso le compagnie parlano di restrizioni del controllo aereo anche quando il velivolo o l’equipaggio non erano pronti a partire all’orario previsto. E ancora, i problemi tecnici degli aerei, come chiarito dalla Corte di Giustizia europea nel 2008, rientrano nel «normale esercizio dell’attività di un vettore». Le norme Ue stabiliscono poi che non tutte le condizioni meteo sono circostanze eccezionali tali da giustificare ritardi e cancellazioni.
In alcuni casi, negli ultimi anni, analizzando il codice identificativo dell’aereo in ritardo (con il rimborso negato per «maltempo»), il volo risultava addirittura in transito anche su un’altra tratta rispetto a quella realmente percorsa. E pure la perdita di carburante di altri velivoli, come chiarito dalla Corte Ue, non è adducibile come scusa per evitare rimborsi. Anche se la compagnia rifiuta il risarcimento, comunque, con un avvocato o tramite l’intermediazione di una società specializzata in rimborsi, il passeggero può provare a ottenere quanto gli spetta. Per difendersi gli esperti consigliano di verificare autonomamente i dati del traffico aereo e le condizioni metereologiche. Ma anche di conservare: biglietti e carte di imbarco, ricevute di spese sostenute per i disservizi aerei, email o sms ricevuti dal vettore e screenshot di eventuali comunicazioni sui tabelloni dell’aeroporto. Si può infine richiedere alla compagnia, che è obbligata a fornire informazioni sui diritti dei passeggeri, la conferma scritta dei motivi del ritardo o della cancellazione dei voli.