La Lettura, 7 settembre 2025
«Consigliami, IA, tre libri». Scelte ed errori
In queste due pagine tutto è finto, tranne il commento del professore di Letteratura italiana Alberto Casadei e l’articolo che state per leggere. Ogni parola del grafico a sinistra è il risultato di un ping pong digitale tra «la Lettura» e l’intelligenza artificiale. Esperimento (competizione) semplice: che cosa succede se chiediamo a tre diverse intelligenze artificiali di indicarci i sette migliori libri da leggere in dieci categorie? Le dieci categorie scelte: «prima dei 30 anni»; «prima del rientro alle scuole medie»; «per aumentare la propria cultura»; «da regalare ai nonni»; «da regalare ai bambini»; «quando sei innamorato»; «sull’amicizia»; «dopo aver perso il lavoro»; «per aumentare l’autostima»; «dopo un lutto».
Se ci fossimo accontentati delle prime risposte, allora potremmo sostenere che ChatGPT (OpenAI di Sam Altman), Meta AI (Meta di Mark Zuckerberg) e Gemini (Google di Sundar Pichai) offrono spunti interessanti. Bastano pochi secondi e lo schermo del computer si riempie di liste piene di romanzi, soprattutto di narrativa straniera. Proprio lì, l’intelligenza artificiale spinge la persona dall’altra parte dello schermo a formulare altre domande per consentire a lei, intelligenza fittizia, di garantire consigli ancora più mirati. L’effetto enciclopedia però si intoppa subito. Basta restringere la domanda e chiedere una breve spiegazione: «Tre libri da leggere prima dei 30 anni, dimmi il motivo in 100 battute». Nessuna delle tre IA ripete i libri consigliati dopo la richiesta «Dimmi sette libri da leggere prima dei 30 anni».
Le scelte della macchina variano ogni momento. Il quesito potrebbe essere riformulato in questo instante, tra dieci minuti o un’ora, e i libri suggeriti sarebbero altri, altri ancora e ancora. Perché se la richiesta è la stessa – ma più mirata – queste liste sono diverse? «Ottima osservazione e giustissima domanda» (ChatGPT). La lista, spiegano il chatbot di OpenAI e quello di Meta, varia a seconda delle fonti. Ogni volta, l’intelligenza artificiale potrebbe consultare siti che fino a quel momento non aveva ancora preso in considerazione. Quindi, più passa il tempo e più cambia il risultato. Altro motivo: «Non esiste una lista ufficiale», sostiene ChatGPT. Gemini è meno esplicativa: «Non esiste un’unica lista “perfetta” di libri». La lista perfetta non esiste anche perché non tutti i titoli proposti dalle intelligenze artificiali risultano scritti nel modo giusto. Le IA sbagliano. E non poco. Nel grafico, le caselle sbarrate contengono almeno un errore: sbagli di traduzione (Non esiste Le foto di famiglia di Natalia Ginzburg, ma Lessico famigliare), di scambi di scrittore (L’arte di ricominciare non lo ha scritto Fabrice Midal ma Fabio Rosini), di titolo (Sono I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden, non sette), di identità: non esistono scrittrici chiamate Veronika M. Decide, ma Meta AI propone il suo ipotetico Quando la vita si restringe e riporta: «Non ho trovato informazioni su questo libro». Facciamo notare l’errore al chatbot, la macchina si scusa: «A volte posso generare informazioni inesatte o inesistenti». Più la domanda è generica, meno l’IA sembra incline alle ripetizioni. A seguire la carta d’identità dei nominati. Il piccolo principe (Bompiani, 1949) di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944) è il libro più consigliato. Gemini e ChatGPT lo suggeriscono prima dei 30 anni e da regalare ai bambini. Per Meta AI è da regalare anche ai nonni (oltre ai più piccoli) e serve per aumentare la propria cultura generale. Altro titolo sul podio: Harry Potter (in Italia i libri sono editi da Salani). Il primo volume del maghetto ideato da J. K. Rowling (Yate, Regno Unito, 1965), Harry Potter e la pietra filosofale, è la migliore lettura prima del rientro alle medie, secondo le tre IA. ChatGPT propone Harry Potter e il prigioniero di Azkaban come libro sull’amicizia; nella stessa categoria Meta AI include l’intera saga. Tutte le IA consigliano Sapiens. Da animali a dèi (Bompiani, 2014) di Yuval Noah Harari (Kiryat Ata, Israele, 1976) per aumentare la propria cultura. Tutte propongono Orgoglio e pregiudizio (Mondadori, 1932) di Jane Austen (Steventon, Regno Unito, 1775 – Winchester, Regno Unito, 1817) come lettura per chi è innamorato. Altri romanzi classici che si ritrovano: 1984 (Mondadori, 1950) di George Orwell (Motihari, India, 1903 – Londra, Regno Unito, 1950) e Siddhartha (quello di Adelphi del 1975) di Hermann Hesse (Calw, Germania, 1877 – Montagnola, Svizzera, 1962). Vanno letti prima dei trent’anni, secondo Gemini e Meta AI. Siddhartha anche dopo un lutto per il chatbot di Google. Tra gli autori e le autrici delle 90 proposte (alcune ripetute), otto sono donne e uomini italiani: per Meta AI Lessico famigliare (Einaudi, 1963) di Natalia Ginzburg (1916-1991) va regalato ai nonni, Gemini punta su Elena Ferrante (l’identità è ignota) per l’amicizia, ChatGPT suggerisce ai più piccoli Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori, 2017) di Francesca Cavallo (1983) ed Elena Favilli (1982). Tra gli italiani, due sono nati entro gli anni Venti del ’900 – Cesare Pavese (1908-1950) e Primo Levi (1919-1987) —, poi Giovanni Verga (1840-1922) e Alessandro D’Avenia (1977).
Secondo esperimento: in occasione del centesimo anniversario della nascita di Andrea Camilleri (6 settembre 1925 – 17 luglio 2019), «la Lettura» ha chiesto alle stesse tre IA di produrre un racconto con lo stile dell’inventore del commissario Montalbano, scritto in parte nella lingua di Vigàta. Dopo più domande, il testo migliore risulta quello di Meta AI. Gemini è l’unica ad ammettere i suoi limiti: «Creare un racconto in questo stile, con il personaggio del commissario Montalbano, richiederebbe un’abilità letteraria e una comprensione del linguaggio e delle sfumature che un modello di linguaggio non è in grado di replicare fedelmente e in modo autentico. Inoltre, i personaggi e le opere letterarie sono protetti da copyright. Scrivere una storia con il commissario Montalbano, anche se per scopi non commerciali, potrebbe violare i diritti d’autore».