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 2025  settembre 05 Venerdì calendario

Sentenza Ue: anni paritarie non contano per la carriera

Il servizio, sia a tempo determinato che indeterminato, prestato nelle scuole paritarie, non può essere computato ai fini della ricostruzione della carriera (con i relativi scatti di anzianità per la determinazione dello stipendio), quando il docente transita nei ruoli dello Stato. L’ha stabilito una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Quarta Sezione), che ha respinto il ricorso di un docente padovano che, dopo cinque anni nella scuola paritaria, è passato alla scuola statale con anzianità “zero”.
Come se non avesse mai insegnato. E questo perché la legge (nello specifico l’articolo 485 del decreto legislativo 297/1994), riconosce unicamente il servizio pre-ruolo nelle scuole parificate, legalmente riconosciute e pareggiate. Tutte tipologie confluite nel termine scuole “paritarie” dopo l’approvazione della legge 62/2000 sulla parità scolastica. Ma il termine “paritarie” non compare nel testo del decreto del 1994 e, di conseguenza, agli insegnanti – quando transitano dalla scuola paritaria a quella statale – non è riconosciuto il servizio pre-ruolo svolto nelle paritarie ai fini della ricostruzione della carriera. Si tratta di una platea abbastanza numerosa: oltre 300mila lavoratori negli ultimi 25 anni.
Per un risparmio per le casse dello Stato di circa 2,5 miliardi di euro per il mancato adeguamento degli stipendi. Una prassi che, ora, trova conforto nella giurisprudenza europea. «Per noi è l’ennesima delusione», commenta, sconfortata, Filomena Pinca, portavoce del Comitato degli insegnanti precari delle scuola paritaria.