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 2025  settembre 05 Venerdì calendario

Ju-ae dai francobolli alle parate Kim porta sulla scena la figlia 13enne

È davvero lei la hyangdo, letteralmente “grande guida”. Quando le porte del famigerato treno blindato si sono aperte, Ju-ae è apparsa immediatamente, subito alle spalle del padre. Un’apparizione che in Corea lascia pochi dubbi: è lei l’erede designata del leader supremo del regime di Pyongyang, Kim Jong-un. È il primo viaggio all’estero per la tredicenne Ju-ae, proprio nel vero esordio di Kim in un grande evento internazionale come la mega parata di Xi Jinping. Si tratta del segnale più evidente che la giovanissima figlia del dittatore sembra destinata in futuro a raccogliere il potere già in mano a papà, nonno e bisnonno. Proseguendo la dinastia del “sacro” monte Paektu.
Da qualche anno è inseparabile da Kim, nonostante l’assenza nel suo incontro con Vladimir Putin nell’Estremo oriente russo del 2023. Ma fino a tre anni fa non era nemmeno certa la sua esistenza. L’unica traccia era una testimonianza dell’ex stella del basket Dennis Rodman, che disse di averla tenuta in braccio durante un viaggio a Pyongyang nel 2013. Tutto è cambiato il 19 novembre 2022, quando vengono diffuse le immagini di un missile balistico intercontinentale che sorvola il Giappone. Nelle foto c’è la piccola Ju-ae al fianco del padre. In quel momento, regge ancora l’eco della “sparizione” di Kim Jong-un della primavera 2020 e i dubbi sulla sua salute. Rendere la figlia una presenza fissa al suo fianco sembra la promessa di un futuro già scritto.
Da lì in poi le apparizioni si sono moltiplicate. Dapprima soprattutto in momenti ufficiali, come il 75esimo anniversario della fondazione dell’esercito nordcoreano, poi anche in occasioni più mondane come eventi sportivi. Quasi sempre, nelle foto si vede Ju-ae sedere direttamente al fianco di Kim con la sorella del leader, Yo-jong, alle loro spalle.
L’anno scorso è stata lanciata una serie di francobolli in cui è ritratta insieme al padre. Nello stesso momento, i media di regime cambiano il modo in cui la chiamano: da «nobile bambina» si passa prima a «figlia più amata», poi a «grande guida», termine riservato a funzionari di massimo livello. Già da tempo, Ju-ae è protagonista di incontri diplomatici, in particolare con l’ambasciatore russo a Pyongyang, che al ricevimento per la Giornata della Vittoria dello scorso maggio è stato ritratto mentre le dava un bacio sulla guancia. Sembra quasi in secondo piano la zia Yo-jong, di cui a suo tempo Xi Jinping aveva fatto sapere tramite i suoi media statali di aver apprezzato «l’intelligenza». Commento che, dice qualcuno, non avevano fatto piacere al leader supremo, che col presidente cinese ha un rapporto non idilliaco.
Il debutto internazionale ha le sembianze di un’investitura, comunque non scontata in una società fortemente patriarcale come la Corea del Nord. Ma lei ha il padre più potente di tutti.