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 2025  settembre 04 Giovedì calendario

Il video di un sacco gettato dalla finestra della Casa Bianca diventa virale. Trump: «Se accade qualcosa di brutto, dai la colpa all’AI»

L’idea gli è piaciuta così tanto che, alla fine, l’ha ripetuta due volte in maniera quasi identica. «Se accade qualcosa di molto brutto, dai la colpa all’AI», ha detto davanti alle telecamere. Minuscola variazione sul tema pochi secondi dopo: «Se accade qualcosa, ed è molto brutto, forse dovrò semplicemente dare la colpa all’AI».
Una concetto difficile da digerire nell’era della disinformazione potenziata dall’intelligenza artificiale. Ancora di più se si considera che a pronunciare le due affermazioni è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il video del sacco buttato dalla finestra della Casa Bianca
L’oggetto del contendere è un video pubblicato lunedì 1 settembre da un account Instagram chiamato @washingtonianprobs. Immagini riprese da lontano dalla quali si intravede una facciata della Casa Bianca. Da una finestra insolitamente aperta si vede spuntare un braccio. Lo sconosciuto nell’inquadratura ha in mano un sacco nero, uno di quelli che vengono usati di solito per la spazzatura. Che viene  lanciato dalla finestra.
In poco tempo – come ormai siamo abituati da anni di social – il video è diventato virale online. Così tanto da costringere l’ufficio stampa della Casa Bianca a mettere un freno alle teorie più fantasiose, considerato anche che gli scorsi giorni – a causa di una sospetta assenza di Trump dai riflettori – si è speculato tanto su un possibile problema di salute del presidente: secondo quanto riferisce un portavoce, si sarebbe trattato solo di «un appaltatore che stava effettuando la manutenzione ordinaria mentre il presidente non c’era».
In un mondo normale basterebbe una dichiarazione del genere per mettere un freno alle idee più balzane. Ma, a quanto pare, non viviamo in tempi normali.
L’accusa all’intelligenza artificiale
Il pretesto per tornare sulla questione lo ha dato un giornalista di Fox News, Peter Doocy, che durante un incontro con la stampa nello Studio Ovale, martedì 2, ha chiesto al presidente se ha visto il video diventato virale in meno di un giorno. La primissima risposta del presidente è stata tranchant e già tira in ballo la tecnologia: «No, probabilmente è un generatore d’intelligenza artificiale». Immediatamente dopo, la spiegazione: «In realtà non puoi proprio aprire le finestra. E vuoi sapere perché? Perché sono blindate e antiproiettile». Risposta a tenuta stagna. Un po’ meno il discorso sconclusionato che segue. Inciampando nelle parole, tra frasi lasciate a metà, ha tirato in ballo anche l’amata moglie Melania, che in un momento imprecisato l’avrebbe quasi “tentato” nell’aprire una di queste finestre. «Numero uno, sono sigillate. E numero due, ogni finestra pesa circa 600 libbre», cioè quasi 300 chilogrammi. 
Chiusa qui? No. Il reporter di Fox News incalza mostrando il video incriminato. Ed è in quel momento che Trump si è lasciato andare a una profonda (e innegabile) ragionamento sull’uso improprio di queste nuove tecnologie. «Uno dei problemi che abbiamo con l’AI è che al tempo stesso è buona e cattiva». Impreziosendo poi il discorso, però, con le due frasi gemelle già citate e continuando così a smentire la versione ufficiale diffusa originariamente dal suo ufficio stampa.
Riflessione sul pericolo dell’intelligenza artificiale o consiglio spassionato su come trattare le notizie sgradite al presidente? Difficile capirlo. Rimane un’unica certezza. La propagazione di fake news alimentate con l’intelligenza artificiale è rapida come un incendio che si propaga sulla sterpaglia. Lo sa bene Trump, che della diffusione di video e foto generati con l’AI è stato al tempo stesso autore e vittima. Si veda da un lato l’episodio dello scorso luglio, quando dal suo social Truth ha condiviso il video in cui si vede l’ex presidente Barack Obama arrestato mentre si trova nello Studio Ovale. Oppure, dall’altro lato, si vedano le immagini circolate di recente e che hanno come protagonista lo stesso Trump. Durante la tanto chiacchierata settimana di assenza del presidente, una fotografia lo ha immortalato nel suo golf club a Washington D.C.. Uno scatto “rubato” da lontano, decisamente sgranato, dove il volto di Trump non è ben visibile. Con l’aiuto dell’AI, qualcuno ha deciso di “migliorare” la qualità dell’immagine, rivelando così una presunta protuberanza sulla fronte del tycoon. Nuova benzina sul fuoco del complottismo e di tutte le idee infondate sulla cattiva salute di Trump. Una ricostruzione, quella fatta dall’intelligenza artificiale sull’immagine sgranata, che è la versione visiva dell’ormai noto concetto di “allucinazione”.