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 2025  settembre 03 Mercoledì calendario

Sottomarina, turista tedesca porta fuori il cane: raffica di coltellate da un uomo col casco. Individuato il presunto aggressore

La guardava senza toglierle gli occhi di dosso, l’ha raggiunta e, impugnato un coltello, ha iniziato ad affondare la lama sul suo corpo con una furia devastante. Fendenti alla testa, al collo, alla spalla e alle mani della donna, una turista tedesca trentenne di Fürth, in Baviera, originaria della Polonia, che lunedì insieme al compagno e al figlio adolescente di lui, era arrivata per la prima volta a Sottomarina di Chioggia (Venezia) per le ferie, in un appartamento estivo vicino al luogo dell’accoltellamento. Più di dieci pugnalate, non profonde perché la vittima si muoveva e opponeva resistenza. L’uomo le ha inferte alla rinfusa e con il casco indossato.
«Finito di cenare ho fatto due passi con mia cugina, abbiamo visto che c’era trambusto – racconta un testimone, Abdullah Kafi – Ci siamo avvicinati e un uomo con un coltello, robusto e con un casco, stava fuggendo. Non si capiva se parlasse italiano. Si è allontanato in moto. Ci siamo avvicinati alla donna e con i condomini di un palazzo vicino abbiamo chiamato i soccorsi».
Ricoverata in Rianimazione a Chioggia poco dopo l’aggressione avvenuta alle 23 in viale Vittor Pisani, la trentenne M.G. è rimasta cosciente, non è in pericolo di vita: era stabile e a giorni verrà trasferita in reparto. In serata i carabinieri hanno individuato il presunto responsabile: portato via a bordo di una gazzella, contro di lui si è scatenata la furia dei presenti con fischi e insulti. In caserma ha dovuto rispondere alle domande degli investigatori. Si tratterebbe di un chioggiotto che già in passato ha manifestato disagi e problemi.
«Abbiamo sentito urlare, ci siamo affacciati. Mio fratello Alessandro, che se ne stava andando via dopo aver cenato da me mi ha detto che bisognava portare dentro casa – ricorda Stefano, un altro testimone –. La donna era ferita, perdeva sangue dalla testa, dalle mani e dal collo. Non piangeva, ripeteva solo: “Dov’è il mio cane?”. Un’inquilina, parlando in inglese, le ha detto che avrebbe cercato il quattro zampe, Luky. Ora a me interessa solo che la donna stia bene – afferma Stefano –. Non siamo eroi, abbiamo chiamato i soccorsi».
I droni della sorveglianza aerea veneta Sav, che collabora con il Comune di Chioggia, sembrava avessero intercettato il cane nella zona ex bar Cichito, tra viale Trieste e viale Piemonte. Le ricerche si sono concentrate lì fino a sera, coinvolgendo anche il compagno della donna perché Luky potesse riconoscerne la voce. In serata l’animale non era ancora stato ritrovato. Mercoledì a Chioggia arriveranno i genitori della vittima. «Non abbiamo ricordi di un fatto del genere qui», dice la gente che vive di turismo e della stagione estiva. «Chioggia non è questa – ha esordito il sindaco Mauro Armelao – la nostra è una città ospitale e accogliente, che non accetta simili episodi di brutale violenza, capaci non solo di mettere a rischio la vita umana, ma anche di ferire una comunità intera». L’amministrazione comunale si costituirà parte civile per il danno d’immagine subito.
Un accoltellamento che poteva avere conseguenze estreme e apparentemente senza ragione, poiché la giovane, che portava a spasso il cane vicino casa, non è stata rapinata né molestata. In mattina, sconvolto, il compagno ha dichiarato di essere rimasto a casa e di non aver sentito nulla perché già dormiva con il figlio. La pista della violenza domestica, come ogni altra ipotesi, non è scartata a priori ma non sembra avere più credito di altre.