Corriere della Sera, 3 settembre 2025
Massari, 83 anni, il volo a 1.600 metri. «È il mio regalo per sentirmi vivo»
«Volevo sentirmi vivo. Non c’è niente di più adrenalinico della paura, se la governi».
Classe 1942, 83 anni compiuti lo scorso 29 agosto, Iginio Massari, tra i padri fondatori della pasticceria italiana, si è fatto un regalo insolito, documentato da un video, poi messo sui propri canali social.
Lo dica lei, il regalo.
«Un volo sulla Zipline Klausberg, a 1.600 metri, in Valle Aurina, Alto Adige. Trecento metri di lunghezza, un dislivello di 100».
Si è sentito davvero vivo?
«Anche emozionato. Io di queste stronzate ne ho fatte parecchie: danno la scossa. Testimone mio nipote Pietro che era con me».
Eppure non ha emesso suono, neppure uno jodel.
«Sono bresciano, mica tirolese. Ero concentrato: cercavo di mantenere dritta la discesa perché il vento mi spostava verso l’esterno. Se proprio lo vuol sapere, ridevo».
Perché?
«Faceva freddo, pioveva. Il cavo imbarcava e restituiva pioggia: mi son fatto una doccia, ho risparmiato acqua».
Qualcuno ha scritto che sbagliare un dolce in sua presenza è più pericoloso.
«Applausi. Se a sbagliare è un professionista gli direi di cambiare mestiere. Se è un amatore, lo aiuterei a migliorare. Gli errori sono il lievito dell’intelligenza».
La zipline non è per anziani.
«Poteva anche dire “vecchi”. Infatti me la sono concessa. L’ho proposta pure a mia moglie. Mi ha risposto: “Ti faccio ricoverare”. Per me la vecchiaia è un numero e un banco di prova, non un freno. È il momento in cui l’esperienza deve saper superare la stanchezza, la passione vincere sulla paura di fermarsi. Se mente e cuore restano curiosi non si invecchia mai».
Ha spaventato i follower.
«Avevano ragione. Se cado io, cade anche la millefoglie (ride). Scherzi a parte, la cosa mi gratifica. Vuol dire che la gente mi vuole bene. E sono in tanti: da 4 ai 90 anni».
Il regalo più bello che ha ricevuto?
«La mia famiglia unita intorno a me, impagabile. E il bacetto di mia moglie Maria».
Si è svegliato alle 4 anche il giorno del compleanno?
«Sì, ma solo per rispondere ai messaggi di auguri: 2100, tutti con ringraziamento personalizzato».
Qualche messaggio che le è rimasto nel cuore?
«Al Bano mi ha mandato un augurio musicale: è un uomo di grande cuore. Pochi giorni prima del mio compleanno siamo stati da lui. Ci ha cucinato la cena. Casa sua è sempre aperta, e lo è per tutti. A un certo punto gli ho chiesto chi fossero le due persone alla mia destra. Mi ha risposto: “Non so”. Poi Orietta Berti».
Cosa le ha scritto?
«Tanti auguri e “mille” cuoricini, come la canzone».
Pensa mai alla morte?
«Ci rido su: sarebbe da sciocchi temerla alla mia età. Però ne ho avuto paura. A quarant’anni mi angosciava l’idea di non riuscire a saldare i debiti contratti per l’attività. Ringrazio mia moglie che ha sempre creduto in me».
Oggi come sta?
«Come Napoleone. Con una differenza: lui è stato due volte sull’altare e due nella polvere. Io una sola sull’altare e tante nella polvere. Mi sono sempre rialzato più forte di prima. Aspetto il prossimo compleanno».
Cosa si regalerà?
«La Railzip di Ponte di Legno: 1,3 km tra boschi e cascate, cinque minuti circa di durata. Bene inteso: salvo incidenti di percorso. Sa com’è, a 83 anni tutti i giorni sono buoni per... Vede, alla fine ci scherzo sempre su».