ilfattoquotidiano.it, 2 settembre 2025
Emanuele Filiberto di Savoia pronto a (ri)scendere in politica? Il sondaggio per ‘testare’ la credibilità. Lui: “Oggi c’è un nuovo rapporto con il Paese”
Il suo debutto in politica nel 2020, quando aveva fondato il movimento politico “Più Italia”, non aveva lasciato traccia. Cinque anni dopo, secondo “ll Giornale“, Emanuele Filiberto di Savoia sarebbe nuovamente tentato dalla politica. Il quotidiano pubblica un sondaggio realizzato per testare appeal e credibilità dei Savoia, commissionato al professore Renato Mannheimer che si sofferma in primis sulla notorietà del principe: il 90% degli italiani lo conosce, il 44% ne dà un giudizio positivo, il 15% pensa che potrebbe dare un contributo positivo al Paese. Quale contributo? Il 36% punta sulla politica, il 29 sulla filantropia, solo il 9 pensa allo spettacolo.
Lontani, dunque, i tempi di “Ballando con le Stelle” e “Pechino Express“. Un Savoia alla guida di un partito non dispiacerebbe, almeno secondo i sondaggi, a un pezzo d’Italia. “Sono contento di quel che emerge dallo studio – il commento di Emanuele Filiberto – il mio impegno pubblico viene riconosciuto e premiato. Al momento sono impegnato in tante attività culturali e filantropiche, ma mai dire mai”.
“In futuro potrei anche optare per la politica. Certo, oggi c’è un nuovo rapporto con il Paese, dopo tutto il fango che ci hanno buttato addosso“, aggiunge l’erede della dinastia. L’uscita di scena dopo il disastro della guerra e le leggi razziali e poi suo padre, Vittorio Emanuele, protagonista di diversi scandali. “Il figlio ha un altro profilo: cura con oculatezza la propria immagine, ha i tempi giusti per la tv, è perfettamente inserito nella società. Insomma, non è un personaggio che campi di rendita, non appartiene al club delle teste coronate che vivono con lo sguardo rivolto al passato e con un lampo di nostalgia negli occhi. Emanuele Filiberto è riuscito a svecchiare un brand che sembrava ormai fuori catalogo e invece offre sorprendenti spunti di attualità”, scrive la testata diretta da Alessandro Sallusti.
Indagine partita dopo una frase pronunciata da Aldo Cazzulo: “Piaccia o no, senza i Savoia l’Italia oggi non esisterebbe”. Il punto è la percezione che i nostri connazionali hanno della casa reale. Il 90% degli intervistati sa che c’era la monarchia, l’80% la collega alla dinastia nata a cavallo delle Alpi: “Il 55% però non sa che i Savoia sono stati gli artefici dell’unità nazionale o comunque non ha ben chiaro questo passaggio. E qui occorre dire che più che le simpatie o le antipatie contano le nozioni basilari di storia patria. Il 30 per cento degli intervistati ha però un’idea positiva dei Savoia e un sorprendente 27 si spinge ancora più in là, battezzando come “popolare” la famiglia. Un serbatoio di stima e empatia che potrebbe diventare un tesoretto da spendere in politica o comunque per promuovere un “marchio” pesante”, conclude Il Giornale.