la Repubblica, 2 settembre 2025
“Madonna delle lacrime, maxi-truffa ai fedeli”
Le apparizioni della Madonna?
Una messinscena. Così come le lacrimazioni delle statuine. Mentre i «cataclismi e le sciagure» profetizzate servivano a indurre i fedeli a donare soldi per il culto della Madonna di Trevignano. Una cifra che supera i 365mila euro «che non risulta destinata alle opere benefiche previste nello statuto». Sono queste le accuse che la procura di
nessuna truffa». Secondo gli investigatori, coordinati dal capo procuratore Alberto Liguori, la coppia avrebbe tratto un ingiusto profitto, ingannando i fedeli a partire dal 2016 in ogni maniera: «Apparizioni, trasudazioni da una statuetta della Madonna e da un quadro raffigurante il Cristo, scritte in aramaico con messaggi mariani, comunicazioni ricevute dalla Madonna che poi venivano trascritte sul web».
Per raccogliere fondi, inoltre, la veggente paventava ai fedeli l’avverarsi di «futuri cataclismi e sciagure». Carestie e terremoti, come quello che avrebbe dovuto distruggere Roma, che gli adepti «avrebbero potuto evitare abbracciando il culto della Madonna di Trevignano».
L’inchiesta dei carabinieri era nata dopo la denuncia dell’ex adepto Luigi Avella, che aveva donato circa 93mila euro. Il suo nome compare accanto a quello di altre due donne, che avrebbero versato rispettivamente 40mila e 30mila euro. Ma i soldi ricevuti dalla veggente, a suo dire capace di moltiplicare gli gnocchi e la pizza, sarebbero molti di più. «Le somme affluite nel periodo 2018/2021 – si legge nelle carte – ammontano a oltre 365mila euro».
Nel marzo 2024 la diocesi di Civita Castellana aveva giudicato di origine non soprannaturale i presunti miracoli millantati dalla veggente di Trevignano, decretando l’inizio della fine del culto. Tuttavia, come riconosce anche la procura di Civitavecchia, i fedeli sarebbero stati tratti in inganno «anche per l’avallo del fenomeno inizialmente concesso dalle locali autorità ecclesiastiche».