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 2025  settembre 02 Martedì calendario

Regata Storica di Venezia 2025, niente controlli antidoping: «Nessuno può più farli»

Non sono calciatori, ciclisti o tennisti, ma come gli atleti di questi sport riconosciuti dal Coni, anche gli sfidanti della Regata storica di Venezia, fanno da decenni i controlli antidoping. Quest’anno non sarà così, il Comune di Venezia ha dovuto cancellarli.
Decisione forzata
Forse passerà inosservata a molti la sospensione dei test alle prossime gare in laguna, domenica prossima. Tuttavia la decisione di Ca’ Farsetti, seppur forzata, spinge a fare delle riflessioni sul futuro della voga. Migliaia di turisti riempiranno comunque le rive per guardare gli atleti e le atlete muoversi all’unisono avanti e indietro in quella sorta di danza ritmica chiamata voga. Altrettanti veneziani seguiranno dalle finestre, dai balconi e dalle altane la carica di tanti e tante regatanti di tutte le età sfrecciare sul Canal Grande in quella competizione secolare immortalata perfino nei dipinti, vedi Canaletto.

Arte e non uno sport
Eppure, la decisione del Comune di sospendere i controlli alla Regata Storica, mostra come la voga sia recepita non ancora come uno sport a tutti gli effetti, ma come un’arte di vivere la Laguna, affascinante, ma non una disciplina agonistica. Infatti, non riconoscendo il Coni questo tipo di voga come sport, è quasi impossibile per gli organizzatori trovare dei laboratori accreditati dalla Wada, l’organizzazione internazionale antidoping. Fino a oggi si chiedeva ai regatanti di firmare un «regolamento insindacabile» in cui si spiegava che i controlli che sarebbero stati fatti sui primi classificati erano quelli previsti dal Coni. La fragilità del sistema però è emersa dopo i due casi di presunto doping del 2021 e del 2024. I diretti interessati hanno infatti vinto la causa dimostrando che non seguendo il Comune una procedura ufficiale, non potevano ritenersi fondate nemmeno le accuse.
Manca la certificazione Wada
Non essendo la voga riconosciuta dal Coni, è impossibile trovare un laboratorio che possa sostituirsi a quelli certificati dalla Wada. «Nemmeno il laboratorio dell’ospedale di Padova, indicatoci dalla Regione, lo può fare – ha spiegato Giovanni Giusto, delegato alle Tradizioni -. Abbiamo preferito sospendere i controlli perché rischiavamo ancora di ledere l’immagine dei regatanti, ma continuiamo a cercare perché c’è la massima volontà di coprire questo buco normativo». Pur di mantenere viva la voga, Giusto si è battuto per ufficializzare venti anni fa le gare delle schie e delle maciarele, riservate ai piccoli dai 6 ai 14 anni. Per chi voga il desiderio più grande è infatti quello di conquistare il titolo di Re e di Regine del Remo che si ottiene dopo cinque vittorie consecutive. Solo allora si entra nell’Olimpo dei regatanti e nella storia veneziana dei grandi campioni come sono stati Albino Dei Rossi, detto Strigheta, o il celebre Sergio Tagliapietra detto Ciaci.
Da un anno, oltre ai giovanissimi, ci sono anche le giovanissime dai 14 ai 18 anni che permettono anche alle ragazze di percorrere una carriera atletica e sportiva dall’infanzia all’età adulta. 
I precedenti
Insomma, la voga è passione, sacrificio e sogno, come gli altri sport. Fino a pochi anni fa non si era mai parlato dei controlli antidoping alla Regata Storica fino a quando, nel 2021, si sono trovate tracce di cannabinoidi nelle urine di uno dei primi classificati. L’anno scorso si è trattato di eritropoietina, sostanza sintetica, ma anche prodotta dal corpo in modo naturale. In entrambi i casi però i legali dei regatanti hanno contestato la procedura da parte del Comune, vincendo. Di nuovo è emerso quel problema antico e fastidioso che mette in dubbio le qualità sportive della voga. «La Voga è uno sport legato alla tradizione e al territorio – prosegue Giusto – Dovrebbe essere infatti la federazione della voga a stabilire come fare ed eseguire i controlli e non dipendere da quelli nazionali, ma questa è una mia riflessione». Di certo la decisione non impedirà di godersi lo spettacolo, come è sempre stato da secoli.