Il Messaggero, 1 settembre 2025
A Istanbul per diventare più alti
Forse non è stato il primo dei pensieri di Napoleone Bonaparte, nonostante sia noto che anche l’imperatore soffrisse per la bassa statura (1.57). Ora c’è chi si sottopone a dolorosi e costosi interventi (più d’uno) in una clinica di Istanbul per ottenere qualche centimetro in più. The Guardian ha seguito passo passo la storia (e un po’ la tortura) di Frank, 38 anni, alto 1 metro e 67 centimetri che, dopo il suo secondo viaggio di nozze si è fatto coraggio e accompagnato dalla neo moglie ha coronato il suo grande sogno: diventare più alto. Dopo mesi è arrivato al metro e 74, anche se lui puntava a raggiungere un’altezza di 1,79, ma nervi e tendini non potevano allungarsi di più.«Ho avuto molti ripensamenti: alla fine qualcuno ti romperà pur sempre le gambe» ha raccontato Frank, sdraiato sul letto, le gambe sostenute da un tutore su ciascuna coscia, gli antidolorifici a go go. Nonostante tutto lo rifarebbe: per anni la sua altezza è stata fonte di insicurezze profonde e disagio. Ora gongola, più alto di Emilia, sua moglie, a quota 1.65. Il tutto gli è costato 29.000 euro (ha scelto l’intervento più economico: fissatori esterni e non il dispositivo elettronico interno). La clinica specializzata in interventi di allungamento delle gambe si chiama Wanna Be Taller: sul sito garantisce di aver curato oltre 700 pazienti in due anni. Anche il suo fondatore, Ibrahim Alan si è sottoposto a due interventi. Qui arrivano soprattutto uomini, da ogni parte del mondo, come testimoniano le foto dei pazienti pubblicate “prima e dopo” l’operazione. Tra loro anche uomini alti 1 metro e 80 che hanno voluto comunque sottoporsi a intervento. La clinica offre pure l’accorciamento delle gambe: pratica ancora non comune (solo 9 operazioni) e scelta per lo più dalle donne.Frank ogni tanto deve interrompere il suo racconto al giornale inglese: è ora di inserire una chiave nella staffa metallica sul lato della coscia e girarla separando le barre che sono state inserite nei suoi femori. “Il nuovo osso cresce nello spazio tra i femori, un millimetro alla volta. Ogni giro di chiave determina quanto il paziente può crescere”. Ammette: «A volte il dolore ai nervi mi distrugge» ma «sto creando la mia altezza, sono molto ambizioso». Deve più volte al giorno girare una chiave posta nelle staffe di metallo: ogni volta che la chiave gira si crea un minuscolo spazio tra le due barre inserite nel femore.L’INTERVENTOIl concetto di base – spiega la clinica – è quello di rompere chirurgicamente l’osso (osteotomia) e estenderlo progressivamente (distrazione) usando un dispositivo di fissazione interno o esterno. Il primo intervento consiste nella rottura dei femori per inserire barre metalliche e aggiungere fissatori; il secondo dopo circa 3 mesi per rimuovere i fissatori, terminato il processo di avvitamento. Alcuni pazienti scelgono di farsi rompere anche le tibie – spiega ancora The Guardian – nel tentativo di essere ancora più alti. Dopo gli interventi scattano i cicli di fisioterapia quotidiana per camminare di nuovo, gli anticoagulanti, gli antidolorifici, i massaggi. Una società indiana di ricerche di mercato stima che il settore dell’allungamento degli arti crescerà a dismisura entro il 2030, toccando un valore di 8,6 miliardi di dollari. Un paradosso, considerato come negli anni la statura media della popolazione si è notevolmente alzata, di generazione in generazione. Eppure l’app di incontri Tinder ha sperimentato una funzione che permette di impostare una preferenza di altezza. L’allungamento delle gambe è disponibile persino con il Servizio sanitario nazionale britannico presso una clinica specializzata. Nel Regno Unito un trattamento privato può costare ben oltre 50mila sterline. Ciò spinge a rivolgersi ad altri paesi, specie la Turchia. Il Ministero della Salute cinese ha vietato nel 2006 la pratica dell’allungamento estetico delle gambe, temendo pericoli per i pazienti in un settore in crescita e senza regole.Un medico della clinica turca riferisce che spesso deve dissuadere i clienti dal cercare di aumentare troppo l’altezza, perché «un centimetro non è più importante della salute». Le complicazioni sono importanti: coaguli di sangue, mancata crescita di tessuto osseo, lesioni dei vasi sanguigni, dolore cronico, problemi agli arti come la “sindrome della ballerina” in cui i tendini d’Achille non riescono ad allungarsi costringendo i piedi a un arco esagerato e impedendo di camminare. Un paziente dell’Arabia Saudita è morto per via di un coagulo 16 giorni dopo l’intervento, la clinica ha replicato che un’indagine delle autorità saudite non ha riscontrato colpe nel chirurgo che ha operato. Anche Frank ha avuto complicanze: un’embolia polmonare dovuta a un coagulo che si era spostato nelle arterie polmonari. Per i medici che lo hanno operato d’urgenza non stava prendendo la dose adeguata di anticoagulanti. E Frank ha ripetuto di non essersi pentito della sua scelta.