Avvenire, 31 agosto 2025
Soppiantato Whatsapp dai telefonini in Russia arriva il Grande fratello Max
Non bastavano VKontakte, ossia la versione russa di Facebook, e Telegram, il servizio di messaggistica dov’è anche possibile creare e seguire canali e che è la quinta colonna della propaganda del Cremlino. Adesso la Piazza Rossa ha messo nel mirino anche Whatsapp e si prepara a soppiantarlo con Max, una “super-app” molto simile al WeChat cinese e che permetterà non solo di scambiare messaggi e telefonate, ma anche di accedere a servizi governativi come firmare documenti in digitale, controllare la propria posizione fiscale, richiedere documenti, etc. Lanciata nello scorso marzo, da domani dovrà essere resa obbligatoriamente disponibile su tutti gli smartphone venduti in Russia.
Non solo. Saranno costretti a utilizzarla anche professori e studenti per i loro scambi. Si calcola che, fino a questo momento, i russi che hanno scaricato l’app Max sul loro cellulare siano circa 18 milioni. Ma al Cremlino non basta, vuole la sostituzione completa di Whatsapp e dunque, oltre agli obblighi negli spazi istituzionali, sta facendo largo uso di influencer per invogliare soprattutto i giovani ad abbandonare la nota app americana e scaricare quella patriottica.
A volte con esiti un po’ goffi. La rapper Instasamka, un tempo “ribelle” e autrice di performance contrarie ai valori russi, ma adesso molto vicina al Cremlino e alla sua narrazione nazionale, ha pubblicato un video su Instagram, nel quale annuncia trionfalmente che la qualità delle chiamate effettuate con Max è di gran lunga superiore rispetto a quella di Whatsapp, spiegando che ha potuto parlare ininterrottamente per due ore da un posteggio sotterraneo. Il musicista Yegor Krid ha addirittura pubblicizzato la nuova piattaforma durante un video dove si fingeva alla deriva su una barca gonfiabile, cantando «fratello, credici o no, Max funziona perfino in mezzo al mare». In questo caso, però, ha ottenuto l’effetto contrario. Il video, diventato virale, ha attirato commenti sarcastici di molto utenti della rete, che hanno fatto notare come la promozione fosse alquanto goffa.
C’è chi ride e chi si preoccupa. Molto commentatori hanno fatto notare che, tramite Max, il governo potrà controllare ancora più agevolmente le comunicazioni e gli spostamenti di chi deciderà di utilizzarlo. Del resto, l’app rientra nel più vasto programma di “nazionalizzazione” della rete e arriva dopo il lancio di Runet e Ruwiki, rispettivamente la rete Internet nazionale e la versione russa di Wikipedia, dove vengono pubblicati solo contenuti graditi al Cremlino, soprattutto per quanto riguarda l’operazione militare speciale in Ucraina, che in Russia non si può chiamare guerra. Quella del “Web sovrano” è una vera e propria ossessione del presidente Vladimir Putin che, almeno dal 2020 sta cercando sempre di più di staccare i domini nazionali dal web mondiale, creando anche versioni russe dei principali prodotti. Da tempo, nel Paese si utilizza mail.ru, la versione nazionale di Gmail, mentre Yandex è il motore di ricerca diretto concorrente di Google, entrambe le icone delle loro app sono preinstallate sui telefoni russi, in modo tale da disincentivare gli utenti della rete s scaricare gli equivalenti americani. Finché gli viene ancora consentito di farlo.