il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2025
Affitti per studenti, prezzi in aumento e case introvabili
È caro affitti nelle grandi città ma anche in quelle minori, con prezzi proibitivi che rendono un lusso il diritto allo studio. A lamentarsi, inascoltati, sono sempre gli studenti, secondo i quali quest’anno, a fronte di una domanda stabile, i prezzi delle camere singole sono passati da una media di 461 a 613 euro, cioè 152 euro in più al mese. “È pura speculazione resa possibile anche dall’assenza di politiche abitative”, denunciano gli studenti. Lo scorso marzo l’Unione degli universitari (Udu) ha presentato alla Camera il report “È tutto sbagliato, il Pnrr sta fallendo”, in cui spiegava che a fronte di 900 mila studenti fuorisede, ci sono solo 46.193 posti letto pubblici. E che con il Pnrr la copertura reale cresce dello 0,5%. Ma la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, punta al raggiungimento del target di 60 mila nuovi posti letto negli studentati da avviare o completare entro giugno 2026. Sul fronte prezzi, secondo l’ultimo rapporto di Immobiliare.it, Milano guida la classifica con 732 euro al mese per una singola, seguita da Bologna con 632 euro, Firenze 606 euro e Roma 575 euro. Gli aumenti più forti si registrano a Trento, dove si passa da 381 a 544 euro (+163 euro), Modena da 385 euro a 506 euro (+121 euro) e Brescia da 399 euro a 519 euro (+120 euro). “Con la media di 613 euro per una stanza singola, c’è l’esigenza di un reale investimento in politiche abitative che mettano al centro la residenzialità pubblica anziché incentivare quella privata”, commenta Alessandro Bruscella dell’Udu.