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 2025  agosto 30 Sabato calendario

Intervista a Roberta Lanfranchi

«Segni particolari: sfigata. Mi sono presentata all’audizione con un ciclistino nero, la maglietta tutta accollata e uno stivale che non riesco neanche a descrivere. Mi guardo intorno e vedo ragazze in bikini sgambatissimo, olio sul corpo e tacchi a spillo. E penso: “Forse non è il mio”».
Da sfigata a velina in un provino. Roberta Lanfranchi è entrata in tv a 20 anni (con Fiorello), è arrivata subito a un successo largo e popolare (Striscia la notizia), ha lavorato al fianco di Lorella Cuccarini e Gerry Scotti, di Frizzi e Villaggio («ci portava sempre i cioccolatini»). Oggi il suo impegno quotidiano è in radio (Rds).

Il provino era a maggio ma fino a luglio non ha saputo niente.
«Ha chiamato uno che ha detto di essere Antonio Ricci, ma io ho subito pensato a uno scherzo di qualche cretino dei miei amici che sapevano che avevo fatto il provino per Striscia».
Invece il «cretino» era davvero Ricci.
«Lui scendeva dai suoi uffici e ci passava in rassegna: come stai? tutto bene oggi? Controllava trucco e vestiti e poi andavamo in onda. Era il nostro preside, ancora oggi l’ho memorizzato come “preside” sul telefono».
Incuteva timore?
«No, timore no. Ma ha un’aria molto seria, da preside appunto».
Prima di «Striscia», c’era stato Fiorello: il suo debutto in tv.
«A una lezione di danza di perfezionamento sono stata notata da Bryan, di Brian & Garrison, i ballerini. Lui mi guarda e mi dice: “Mi serve la sesta spazzolina”. E io: “Che cavolo è la spazzolina?”. Poi mi ha spiegato che si riferiva alle ballerine di Non dimenticate lo spazzolino da denti, il programma di Fiorello».
Una notevole botta di caso.
«Spesso mi succedono le cose per caso, ma poi alla fine non è mai un caso. Comunque era giovedì e lunedì dovevo essere già in sala prove. Il viaggio in treno di ritorno a casa è stato il più lungo della mia vita perché non sapevo come dire ai miei genitori che mi sarei dovuta trasferire a Milano. Appena arrivata in città mi sentivo una sfigatona».
È un vizio.
«Sono sempre la prima critica di me stessa, come prima reazione mi sento fuori posto».
Mai nessun problema con qualche collega per il ruolo da primadonna?
«Probabilmente mi pongo in una maniera talmente tranquilla che non vedono in me una rivale: rispetto il ruolo che mi viene affidato e rimango nei miei binari. Se mi dici di fare una cosa quella faccio. Se c’è da aggiungere una virgola te lo chiedo».
I calmi e accomodanti quando sbroccano sono i più furiosi...
«Infatti sono così. Io sono una puntuale, sono anche un po’ noiosa, una secchioncella. Però un paio sfuriate notevoli mi sono scappate».
Con chi si è sfogata?
«Con Claudio Guerrini, il mio compagno a Rds, oggi dopo nove anni insieme è come se fossimo sposati. Ma un paio di volte gli ho sbroccato con la vena al collo: quando succede mi cambia la faccia, mi trasformo in mostro».
Quanti calendari ha rifiutato?
«Tutti».
Perché?
«Mamma mia, che vergogna. Perché penso sempre che lo vede anche mia nonna. Ho quel pensiero fisso e non ce la faccio».

La cifra più alta che ha rifiutato?
«Non sono nemmeno arrivata alla trattativa, però credo che avrei potuto comprarmi casa. Nel periodo da velina con Marina Graziani (l’altra velina) finivamo il venerdì sera e partivamo per fare eventi, serate, inaugurazioni, abbiamo fatto di tutto».
Quanto pagavano una serata con le veline?
«Un milione di lire, all’epoca era davvero tantissimo».

I reality?
«Me li hanno offerti all’inizio, poi hanno capito che dico sempre di no».
Sempre perché sua nonna avrebbe da ridire?
«Sono una grande spettatrice di reality, li guardo tutti, mi piacciono da matti le dinamiche umane e come ci si stravolge in situazioni di costrizione. Poi penso: mamma mia guarda questi cosa stanno facendo. E realizzo: quella lì potevo essere io... Non mi avranno mai».

Francesca Chillemi le aveva fregato il posto in «Carabinieri».
«No, fregato no. Evidentemente io sono stata più cagna e lei è stata più brava. Sulla meritocrazia non transigo: se facciamo la stessa cosa e tu sei più brava, lo ammetto senza problemi».
È arrivata a Rds nel 2014. La radio ha sostituito la tv?
«Oggi in radio mi sento a casa, ma quando sono entrata ero veramente una pippa. Andavo in onda ma non sapevo come fare perché il linguaggio radiofonico è completamente diverso da quello televisivo: molto più colloquiale, meno impostato. Il primo mese ero totalmente spaesata e ho pensato che mi avrebbero cacciato».
Invece non l’hanno cacciata: ora da nove anni è in onda ogni pomeriggio con Claudio Guerrini.
«Mi piace il rapporto quotidiano con gli ascoltatori, il feedback immediato mentre parli di una notizia che magari li turba, li interessa, li diverte».
Una giornata professionale da rivivere?
«In realtà più di una: tutto il periodo che ho passato con Michele Guardì».
A «Piazza Grande», con Magalli.
«Tre mesi stupendi. Ma non scorderò mai il cazziatone che mi ha fatto Guardì. Eravamo tutti seduti, impettiti e sorridenti durante l’oroscopo di Paolo Fox. A un certo punto il pubblico applaude e io con loro. Michele ha schiacciato il pulsante dalla regia e ha urlato nel microfono: Stoppa, minchia! Non devi applaudire, la conduttrice non applaude. Io sono diventata bianca, perché mi ha cazziato davanti a tutti. Poi ha continuato: Se devi applaudire, fallo muta, senza che si senta il battito delle mani, come una foca».
Ricci sette anni fa l’ha richiamata per la versione domenicale di «Paperissima Sprint».
«Non mi ha richiamato, semmai ricicciato, dopo vent’anni si tratta di riciclo! Glielo dico sempre: ma ho 51 anni, prendi una di 25. Ma niente, dice che ne vuole una di 51».
È stata sposata con Pino Insegno, avete avuto due figli: tante separazioni sono complicate, la vostra?
«Non è stata facile, però grazie al cielo siamo due persone che comunque si volevano bene: abbiamo spiegato ai nostri figli che i problemi di mamma e papà non erano i problemi di mamma con i figli o di papà con i figli. Poi la separazione non è mai un gioco. Adesso con Pino non ci sentiamo, ma non perché ci odiamo. Non ci sentiamo perché non c’è bisogno di sentirci».

Ora è sposata con Emanuele Del Greco, un autore televisivo.
«È il mio santo, è la persona che mi fa ridere di più al mondo, nonostante sembri un orso. E poi con me è molto paziente».

È più ossessionata dallo specchio o dalla bilancia?
«La bilancia non ce l’ho nemmeno a casa: non si può diventare schiavi di un oggetto che sale e che scende. La mia bilancia sono un paio di jeans che ho da sempre, una via di mezzo tra una 40 e una 42. Se mi entrano ok, se no sto più attenta».
Vita mondana?
«Zero. Trucco, vestito, tacco a spillo che detesto, macchina, traffico, festa in cui conosci 4 persone su 700. Sorridi, sorridi, sorridi che si vede pure la ruga in più. Quindi devi tornare a casa. E? Che serata è stata? Cosa hai fatto?  Niente. Non fa per me».
Quanto si è sentita desiderata in quegli anni in cui la guardavano milioni di spettatori e migliaia di ragazze volevano essere al suo posto?
«Io arrivavo da Cremona. Chi se lo aspettava? Quando mi ricapita?... Che periodo pazzesco».