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 2025  agosto 31 Domenica calendario

Le boccette, il video, l’interrogatorio. Cosa è successo a Pilato e Tarantino

Sulla vicenda del furto all’aeroporto di Singapore che ha visto coinvolte Benedetta Pilato e Chiara Tarantino si susseguono le ricostruzioni, alcune anche con particolari non veritieri. L’episodio è grave perché prefigura l’accusa di furto anche se rientra nei casi di non reato. Un furto non può essere punito quando la sottrazione di un bene avviene per scherzo, senza alcuna intenzione di trarre profitto, se è ritenuto di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale. Sembrerebbe questo il caso delle due nuotatrici azzurre fermate, non hanno ricevuto alcuna sanzione pecuniaria ma «warning», un ammonimento. Ma come si sono cacciate in un tale guaio?
È il giorno del rientro dalla vacanza a Bali, dieci giorni di relax dopo la conclusione dei Mondiali di nuoto, le cui gare in vasca si sono svolte dal 27 luglio al 3 agosto. Proprio l’ultimo giorno è quello più felice per Benedetta Pilato che conquista la sua quinta medaglia mondiale consecutiva nei 50 rana.
Il viaggio a Bali è stato organizzato durante il Trofeo Sette Colli di Roma a fine giugno. Sono in otto azzurri, la vacanza è spensierata, dieci giorni scorrono velocemente, il 14 agosto è tempo di salutare l’Isola degli Dei. La comitiva fa scalo a Singapore.
Bottazzo ha delle complicazioni nelle procedure di imbarco del bagaglio, Tarantino, Pilato e Morini le danno appuntamento dentro l’area Partenze. Il duty free è una tappa d’obbligo per ingannare l’attesa tra le corsie di profumi e creme. Scatta l’orario per l’imbarco, si dirigono al gate dove nel frattempo è arrivata Anita. È in questo preciso istante che vengono avvicinate per una ispezione dagli agenti di polizia. Sanno già cosa cercare, sono arrivati indirizzati dagli addetti alla videosorveglianza, hanno già visionato le immagini in questione. «C’è la chiamata del nostro volo, noi dovremmo partire», prova a far notare una di loro. «Voi restate qui finché non abbiamo finito», l’ordine perentorio. Le immagini del circuito interno avevano evidenziato il gesto di Chiara Tarantino che aveva fatto scivolare furtivamente le due boccette nello zaino di Pilato. «Sono stata coinvolta mio malgrado. Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati», commenta con un post social Benedetta.
Ma torniamo alla dinamica della perquisizione. A Sofia Morini e Anita Bottazzo viene chiesto di aprire la borsa e il bagaglio a mano. «Voi due potete andare». Il volo è ormai perso, le due sono costrette ad acquistare un nuovo biglietto aereo. Anita Bottazzo non è mai stata denudata durante la perquisizione, un particolare senza fondamento che ha lasciato di stucco la ranista veneta che dall’anno scorso studia e si allena in Florida.
La perquisizione di Bottazzo e Morini avviene in pubblico davanti al gate, vengono controllati solo i loro bagagli. Gli agenti aprono successivamente lo zaino di Benedetta e trovano la refurtiva, le due boccette di oli essenziali profumati. Pilato e Tarantino vengono condotte nel commissariato, fatte spogliare per essere sottoposte a perquisizione, interrogate, per molte ore, non possono lasciare la stanza.
Nel frattempo si mette in moto la macchina diplomatica. Viene avvisato l’ambasciatore italiano a Singapore Dante Brandi che durante i Mondiali era stato una preziosa presenza di supporto per l’Italnuoto. Brandi non si trova a Singapore, affida la pratica al suo vice continuando a seguire attivamente la vicenda, informando la Farnesina, tenendo i contatti con la Federazione italiana di nuoto presieduta da Paolo Barelli.
L’iter diplomatico si rivela efficace ma manca il benestare del comandante dell’autorità aeroportuale che è in ferie, è necessario attendere il suo rientro. La mattina del 18 agosto le incontra, riserva loro una rigorosa strigliata e concede il permesso di tornare in Italia. Il volo parte il giorno successivo e atterra il 20 agosto. I sei giorni di attesa, seppure in libertà e in hotel, sono particolarmente angoscianti. Saranno magari Pilato e Tarantino un giorno a raccontarli.