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 2025  agosto 31 Domenica calendario

Usa, stop alle deportazioni rapide

Lo scorso venerdì, la giudice federale Jia Cobb ha deliberato che serve dell’ulteriore documentazione per capire se è ammissibile il ricorso di Lisa Cook, che faceva parte del board dei governatori della Federal Reserve ed è stata «irritualmente» licenziata dal presidente Donald Trump. E proprio la stessa magistrata, poche ore dopo, ha reso pubblico un suo parere di 48 pagine che di fatto blocca l’applicazione delle procedure di espulsione rapida dei migranti irregolari introdotte dal governo. In campagna elettorale, Trump aveva promesso un milione di rimpatri forzati all’anno e sta facendo di tutto per rispettare questo impegno.
Negli Stati Uniti esisteva già un sistema di deportazioni rapide per chi entrava illegalmente nel Paese, ma questa norma era applicata solo a chi fosse stato sorpreso a non più di 160 chilometri dal confine con il Messico e si trovasse su suolo americano da meno di 14 giorni. Trump ha invece esteso l’applicazione di una misura analoga anche a chi vive a migliaia di chilometri dalla frontiera qualora non possa dimostrare di trovarsi negli Stati Uniti da minimo due anni.
Cobb ha scritto che l’argomentazione del governo, in base a cui «quelli che sono entrati nel Paese illegalmente non hanno diritto a un processo com’è prescritto dal Quinto emendamento» (quello che recita che nessuno «potrà essere privato della vita, della libertà o della proprietà, se non in seguito a regolare procedimento legale», ndr) è così vaga, che potrebbe risultare pericolosa, in prospettiva, anche per i cittadini americani.
Mentre Trump ricompariva in pubblico (ieri è stato fotografato con sua nipote Kai mentre andava a giocare a golf) smentendo così la fake news sulla sua morte che furoreggiava sui social, è stato il dipartimento della Sicurezza interna a rispondere a Cobb con una nota in cui si dice che nel suo pronunciamento la magistrata «ha ignorato che il presidente ha chiaramente l’autorità (…) di far arrestare e deportare il peggio del peggio». E conclude: «Dalla nostra parte abbiamo la legge, i fatti e il buon senso comune».
Cobb, che è stata nominata dall’ex presidente democratico Joe Biden, ha detto che «dare la priorità alla rapidità (di espulsione, ndr) rispetto a ogni altra cosa condurrà inevitabilmente il governo a espellere attraverso dei procedimenti frettolosi delle persone che non dovrebbero essere espulse».
Intanto, poche ore prima, un altro tribunale aveva congelato precauzionalmente la revoca, decisa dal governo, dello speciale «status di protezione temporanea» che impedisce il rimpatrio forzato di circa 600 mila cittadini venezuelani.