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 2025  agosto 30 Sabato calendario

Perché i Padri fondatori scelsero lo stile classico

Donald Trump non è certamente il primo presidente americano a preferire lo stile classico in architettura. Nel 1791, quando la costruzione della città che sarebbe poi diventata la capitale federale iniziò sul serio, George Washington, l’allora presidente, era al settimo cielo. L’idea di costruire dal nulla una città lo esaltava, specialmente se immaginata come una grande capitale fatta di ampi viali, piazze solenni ed edifici maestosi. Anche se Washington professava di non avere competenze in architettura, nutriva però idee ben precise, soprattutto per quanto riguardava la costruzione del “Palazzo del Presidente” (non ancora chiamato “Casa Bianca”). Voleva che questo palazzo, «per forza, armonia ed eleganza», fosse salutato come la meraviglia della nazione.Ovviamente in stile palladiano. Lo stile classico, per Washington, era il modo più efficace di trasmettere un’immagine forte della presenza federale. Ma qui ogni analogia con il recente executive order, il cosiddetto Making Federal Buildings Beautiful Again, finisce.Classico o non classico, la visione di Trump è nostalgica, retrograda.Per lui, si tratta di tornare a un canone stilistico totalmente immaginario, la copia esatta dell’idea, altrettanto retrograda e fantasiosa, del Make America Great Again. Per Washington o per Jefferson, appassionato del Palladio, si trattava di modernità, di futuro, di progettualità e concretezza. Non era un “classico”, mitizzato e immaginato, ma un “neoclassico”, un nuovo, ambizioso progetto culturale e politico. Era l’Illuminismo che prendeva possesso degli spazi fisici, sociali, ed educava i cittadini della nuova nazione a una “raffinatezza dei sentimenti”, come si diceva allora. Washington non aveva dubbi: «Per il palazzo presidenziale», scriveva ai suoi collaboratori, «progetterei un edificio che guardi al futuro».Jefferson si accalorava ancora più: «L’architettura è la mia delizia», continuava a ripetere. La sua stessa casa, Monticello, rifuggiva ogni indirizzo stilistico che non fosse preso dal Rinascimento italiano. Ma il motivo per cui Washington e Jefferson amavano il “classico” era che rappresentava l’affermazione del “potere della ragione”, visibile in quelle colonne e in quelle proporzioni, in quei viali maestosi che si stagliavano contro una natura preponderante e spaventosa, contro ciò che all’epoca era un insieme disordinato di boschi e paludi.Cultura verso natura, si sarebbe detto. Non che i Padri fondatori fossero nemici della natura. Ma della natura, e della cosiddetta architettura spontanea americana, temevano l’impermanenza, cioè il basso potere educativo. Per loro non c’era altra scelta, se si voleva guardare avanti, al progresso.Classico, per loro, era un progetto di sviluppo. Per il presidente Trump è solo un programma elettorale