il Fatto Quotidiano, 29 agosto 2025
La vera differenza tra Leone XIV e Francesco (anche sulla Palestina)
Cara redazione, penso che l’appassionato intervento di Tomaso Montanari (sul Fatto di domenica), che fra l’altro invoca la presenza a Gaza del papa, non debba essere lasciato cadere. Quell’intervento fa eco all’appello di Raniero LaValle che invita tutti/e a eleggere Gaza come propria residenza. Si dice che papa Francesco progettasse quel viaggio a Gaza, che gli fu impedito dalla malattia e dalla morte. E si capisce bene perché: essendo Gaza il luogo in cui oggi si consuma al massimo grado il male dell’uomo sull’uomo c’è lì anche qualcosa di “cristico”, che chiama direttamente in causa le sensibilità religiose e cristiane in particolare. Ma forse la nostra cultura laica sottovaluta le differenze sostanziali fra i due papi. Ci siamo concentrati sulle differenze di provenienza (Argentina vs Stati Uniti) o di atteggiamento personale (come la restaurazione della mozzetta di seta rossa o delle vacanze a Castel Gandolfo), ma forse noi laici sottovalutiamo l’essenziale che, per uomini di Chiesa, è rappresentato dalla teologia e dalla connessa spiritualità, cioè dalla differenza fra il cristianesimo gesuitico di Bergoglio e quello agostiniano di Prevost. Una differenza quasi oppositiva, e forse non è affatto casuale che non ci siano mai stati prima di questi due né un papa gesuita né un papa agostiniano. Il gesuita Francesco, pensando di dover partecipare ai fatti del mondo per cercare di contrastare il male in nome del Vangelo, aveva detto ripetutamente che alla radice delle atrocità delle guerre ci sono i fabbricanti e i mercanti d’armi e i governi che da questi dipendono, e anche per parlare del cibo e della situazione dei feriti, telefonava ogni sera a Gaza. Nulla di questo ci si può attendere dall’agostiniano papa Leone. Se il mondo è dominato dal male, contrastato solo dalla grazia, come Agostino credette (e l’agostiniano Lutero con lui), se extra ecclesiam nulla salus (“fuori dalla Chiesa non c’è alcuna salvezza”), allora ne deriva che la funzione della Chiesa consiste essenzialmente nella preghiera e nella vita santa, non certo nell’azione collettiva. Così, parlando a Castel Gandolfo domenica 17 agosto, mentre infuriava il massacro di Gaza, papa Leone XIV ha invitato genericamente a pregare per la pace inUcraina e a Gaza, e ha detto che c’è“il diavolo” (ha detto proprio così) che “cerca di ostacolare l’agire dei buoni”.