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 2025  agosto 29 Venerdì calendario

La nuova Farnesina si fa in due

Un ministero «bicapite», con una testa politica e un’altra economica, e nuove direzioni pensate per favorire la crescita, la sicurezza cyber e la semplificazione. Passa da qui la riforma dell’organizzazione della Farnesina, che entrerà in vigore a partire dal prossimo gennaio, e a cui il Cdm, ieri, ha dato il via libera definitivo, dopo un lungo iter di approvazione. Una riforma «a costo zero» rivendica il ministro Antonio Tajani in conferenza stampa, non nascondendo l’ambizione di rendere il suo, un ministero a «trazione economica». Soprattutto in un contesto in cui il commercio internazionale rappresenta il 30 per cento del Pil, e nel quale il governo punta a rafforzare l’export portandolo a 700 miliardi di euro nel 2027, nonostante la mannaia dei dazi. Ma passiamo ai contenuti. Al segretario generale della Farnesina si affiancheranno altri due segretari “aggiunti": il primo, che coordinerà la parte politica del ministero, il secondo che si occuperà di tutta la parte economica. Nuovi ruoli apicali, ma anche nuove direzioni generali come quella per la crescita che, spiega Tajani, fungerà da «punto di riferimento per tutte le imprese» e sarà «divisa per settori», sport incluso. All’interno di questa direzione entreranno a far parte la task force dazi e l’unità per l’export. Nessun rischio di rallentamento per questi due organismi, in un momento così delicato, ha garantito il segretario di FI: «I motori sono operativi da tempo, servirà solo tempo per riorganizzare fisicamente le direzioni generali ma il lavoro non verrà assolutamente paralizzato. Si mette tutto a sistema». Una seconda nuova direzione si occuperà, invece, di sicurezza e intelligenza artificiale, distinguendo gli aspetti politici da quelli più tecnici: «Non faremo quello che fa l’Agenzia per la cybersecurity, ma ci occuperemo della sicurezza cibernetica del ministero e delle ambasciate per garantire una maggiore difesa delle informazioni sensibili», spiega il ministro, anticipando di aver già chiesto ad altre amministrazioni, soprattutto alla difesa, di avere persone che «possano contribuire a dare risposte concrete e evitare attacchi cibernetici, che ci sono stati».Presto la Farnesina, inaugurerà anche una “sala cyber”, visitabile, «dove si potrà toccare con mano», ha preannunciato Tajani, «il nostro impegno su temi” quali IA, nuove tecnologie, lotta alla disinformazione». Nel restyling spunta, per la prima volta nella storia della Farnesina, un’unità dedicata alla semplificazione amministrativa per permettere al ministero di ridurre i passaggi burocratici e rendere i servizi più efficienti: dal potenziamento di quelli della rete consolare e delle scuole italiane all’estero, fino ai servizi “Viaggiare sicuri” e “Dove siamo nel mondo”, da rendere più capillari. Un scopo a cui ambisce anche la terza e ultima nuova direzione generale, destinata ai servizi ai cittadini all’estero e alle politiche migratorie per «rafforzare l’efficienza e l’operatività nell’erogazione dei servizi per gli italiani nel mondo».Infine, un sguardo alla «cantera dei diplomatici» che la riforma punta ad ampliare, aprendo il concorso diplomatico a tutti i corsi di laurea. «Non è più il tempo in cui l’ambasciatore doveva portare una lettera da un ministro all’altro: oggi deve avere competenze economiche e specialistiche», il ragionamento del vicepremier che ha annunciato che la carriera diplomatica sarà riorganizzata con una formazione di base comune e percorsi specialistici. Già quest’anno, il ministero ha assunto quasi mille funzionari con competenze informatiche e commerciali, e nuovi concorsi riguarderanno profili ad alta specializzazione in cyber-sicurezza, commercio internazionale, architettura e ingegneria. «Perché uno che è laureato in fisica o in medicina non può fare il diplomatico? L’importante è che superi il concorso», è l’idea del ministro per «far crescere la qualità dei diplomatici» italiani. Tutte novità, dunque, che toccano aspetti diversi dell’organizzazione ministeriale ma che hanno come minimo comun denominatore, ha ricordato a sera su X, il titolare della Farnesina, quello di «incentivare l’export italiano, la crescita economica e creare sempre più posti di lavoro»