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 2025  agosto 29 Venerdì calendario

I giovani di Cl non sono i giovani del Giubileo

Caro Merlo, ultrasettantenne ancora trovo modo di scandalizzarmi. Ho visto e sentito Giorgia Meloni al Meeting riminese enunciare e motivare la sua “politica migratoria”: parole accolte da una cosiddetta standing ovation. Ma i nostri giovani credenti hanno visto i naufragi, i mancati salvataggi in mare, il centro albanese cinicamente e grottescamente vuoto, il boicottaggio continuo delle ong? Credenti in che, mi domando allora.Gian Piero Cammarota, BolognaMi erano molto piaciuti gli adolescenti del Giubileo, che erano tantissimi e non avevano addosso il cattivo umore dell’epoca. Ma i giovani non esistono, se non come categoria del marketing. E dunque sebbene siano tutti classificati come “giovani cattolici” solo apparentemente si somigliano i giovani di Cl e i giovani di piazza San Pietro. E si fidi di me, glielo dico per antica esperienza, non si sono mai somigliati. Quando ero ragazzo, Comunione e liberazione fu la risposta integralista alla rivolta generazionale, anche cattolica, del sessantotto, estremismo contro estremismo e, alla fine, me lo lasci dire, Cristo contro Cristo. Ebbene, confusamente e non schematicamente, è ancora così. Solo che oggi il tema discriminante è la misericordia verso gli immigrati. Gli applausi a Meloni, suono collettivo che sovrastava gli individui, esprimevano il calore dell’ospitalità, ma poi misuravano, con l’intensità e la durata, il prevedibile, legittimo sostegno reciproco dentro il campo largodella destra. Tutto ovvio, anche la sua commozione, per quella che in Italia è stata forse la sua prima prova di leadership fuori dal recinto di appartenenza. Non ci sarebbe nulla da indignarsi, se non ci fosse quel terribile punto dolente. Come può un giovane cattolico non riconoscere il razzismo nel naufragio di Cutro, nei barconi fermati al largo, nella pietà negata, nell’immagine gaglioffa dei neri in catene deportati sulle navi in Albania? Meloni, in gara di ferocia con Salvini, è ancora fiera delle deportazioni: «I centri dei migranti in Albania funzioneranno, dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano». Perché è così accanita? Sembra che la ferocia porti voti e consenso, ma non si possono mettere le manette, nel nome di Cristo, a tutti i neri di piazza Vittorio a Roma, ai nigeriani di Macerata, ai vucumprà di Rimini, ai lavavetri di Siena e di Pisa. Ha ragione a indignarsi, caro Cammarota, tra le tante standing ovation a Meloni, quella che ha accolto la politica migratoria merita la reazione di stupore che aveva mia nonna davanti alle scelleratezze che non capiva: il segno della croce