Corriere della Sera, 29 agosto 2025
Gli sminatori del Genio
I militari delle squadre Boe (Bonifica ordigni esplosivi) del Genio guastatori dell’esercito sarebbero pronte, ma per il momento un loro impiego in Ucraina con il compito di sminare alcune zone del territorio è escluso. Così come l’utilizzo di cacciamine italiani della Marina per ripulire le coste del Paese ancora in guerra con la Russia.
È stata avanzata ieri l’ipotesi – ne ha accennato Tajani in conferenza stampa – di ricorrere a specialisti privati, che tuttavia non vengono addestrati dalla Difesa italiana. Personale civile esperto nella bonifica su terra e in mare. Le realtà non mancano. Alcuni di loro hanno già operato con successo in alcuni teatri operativi internazionali, come le Mine action unit dell’organizzazione umanitaria internazionale Intersos, già protagonista in Bosnia, Angola, Afghanistan e Iraq. Fra le aziende specializzate nello sminamento terrestre – ha operato in Libano – ma anche marittimo e subacqueo c’è poi la toscana Sogelma, che ha invece un’autorizzazione della Difesa.
Più in generale, però, è sempre il Genio militare, nel centro di eccellenza Counter Ied, nella cittadella della Cecchignola, alle porte di Roma, a certificare con i corsi di formazione organizzati dalla struttura GenioDife l’abilitazione degli operatori privati a livello nazionale, ma soltanto nel settore delle bonifiche nei cantieri edili e soltanto sul territorio nazionale. I militari formano tre figure professionali – rastrellatore, assistente tecnico e dirigente – e quindi le ditte vengono poi iscritte in un albo pubblico. Anche se, in caso di ritrovamento di ordigno, a rimuoverlo e farlo brillare sono sempre i militari.
Come detto però un eventuale intervento di personale dell’esercito e della Marina in Ucraina con compiti di sminamento in caso di tregua è prematuro, anche se l’Italia ha una grande esperienza in questo campo. In Bosnia, Kosovo, Afghanistan e anche in Libano, dove hanno operato con sminatori di altri Paesi anche con l’aiuto di società private. Proprio quello che potrebbe accadere adesso in Ucraina.
A favorire le operazioni di bonifica, potrebbe essere il fatto che, a differenza degli altri scenari, questo conflitto impegna due eserciti regolari, non terroristi o guerriglieri, che in caso di accordo sul cessate il fuoco potrebbero consegnare le mappe dei campi minati favorendo il lavoro di chi deve rimuovere gli ordigni terrestri, mentre per quelli in mare saranno utili il sonar e altri sistemi di rilevazione. I rischi tuttavia non mancheranno: l’utilizzo di migliaia di cluster bomb e di mine lanciate in serie da aerei ed elicotteri sul territorio ucraino potrebbe allungare i tempi dell’intervento di bonifica.