Il Messaggero, 28 agosto 2025
Vanzina fa i complimenti a Giorgio Armani, che ha acquistato la Capannina di Forte dei Marmi
C’era una volta La Capannina. Anzi, c’è. Il regista e sceneggiatore Enrico Vanzina, non nasconde la sorpresa, positiva.
Chi acquista il suo rifugio personale, come ha fatto Giorgio Armani, non può che far bene?
«La sua entrata in scena nel mondo della Capannina è una scelta inestimabile, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto sentimentale. Una cosa anche desueta ormai per il nostro Paese, perché garantisce eleganza e gusto».
Una rinascita per una vecchia signora classe 1929 di Forte dei Marmi, simbolo in passato della mondanità italiana e crocevia di artisti e intellettuali.
«Armani è tutto, teatro, cinema, moda, tutti si sono ispirati a lui. La notizia dell’acquisto della Capannina da parte dello stilista rappresenta per chi come me è legato a quel mondo, personalmente e professionalmente, un momento di grande gioia».
Soprattutto perché c’è una garanzia, quella del legame personale.
«Infatti la sua scelta non è economica ma soprattutto sentimentale, e questo nel mondo dell’industria emergente è un fatto rarissimo».
Una garanzia per il locale storico e una nuova stagione all’insegna del fashion style nel mondo.
«Armani garantirà, ed è questa la cosa più importante l’eleganza di questo locale mitico, in un Paese che invece sta virando sempre più verso il volgare».
Nulla sarà snaturato, anzi...
«Armani nel corso della sua lunghissima e strepitosa carriera ha ispirato moltissimo il mondo dello spettacolo e penso che a sua volta ne abbia tratto ispirazione con uno sguardo sempre attento a valorizzare l’identità culturale italiana».
Ora una nuova, affascinante avventura.
«La solidità della sua azienda, assieme al suo entusiasmo, assieme al costante contatto con il mondo dei giovani, anche nel settore dello sport, sono una garanzia definitiva. Così, un marchio storico invece di sparire continuerà a vivere nel modo più affascinante e convincente».
Era ora di un cambio di passo, nel rispetto della tradizione.
«L’ultima volta che sono stato a La Capannina per ritirare nel 2020 il premio per la satira politica ebbi la sensazione di aver visto per l’ultima volta un caro amico che si stava lentamente spegnendo».
Si era perso l’incanto di un tempo.
«Mentre oggi tornerò lì con la stessa allegria degli anni 60. Per calpestare quel pavimento dove si è svolta una piccola fetta dei migliori anni della nostra vita».
È alla Capannina che Jerry Calà divenne leggenda, qui negli anni 80 si è inscenato l’indimenticabile set di “Sapore di Mare”, dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, appunto.«Tutti naturalmente dobbiamo ringraziare Jerry Calà che malgrado l’inevitabile usura del tempo ha sempre cercato proprio lì con i suoi concerti di difendere quell’onda che stava via via sparendo».Nel 66 alla Capannina Re Giorgio conobbe Sergio Galeotti, l’amico, architetto e socio con cui avrebbe fondato l’impero Armani. Nel 2026 inizierà ufficialmente la sua gestione. Dopo sessant’anni, un sogno, una storia degna di un film.