L’Adige, 28 agosto 2025
In Trentino vogliono cambiare la legge elettorale per permettere a Fugatti di restare per sempre
Il Patt vede aprirsi uno spiraglio insperato – fino a pochi mesi fa – rispetto alla sua proposta di eliminare l’elezione diretta del presidente della Provincia introdotta nel 2003 e tornare indietro di oltre vent’anni, ripristinando la legge proporzionale per l’elezione del consiglio provinciale, che poi sceglierà al suo interno il presidente.Le aperture della Lega, legate all’esigenza contingente di trovare una strada per provare a confermare Maurizio Fugatti alla guida della Provincia, qualora la Corte costituzionale gli impedisse di candidarsi alla presidenza bocciando la legge trentina sul terzo mandato, stanno mettendo sotto una nuova luce una riforma elettorale che fino alla primavera scorsa, quando fu approvata la legge sul terzo mandato, non era stata presa minimamente in considerazione dal centrodestra provinciale, se non – in termini generali – solo nell’ipotesi del doppio turno sul modello dei sindaci, ma non certo per un ritorno al proporzionale puro.Ma ora Simone Marchiori, assessore provinciale e segretario delle Stelle alpine, si ringalluzzisce e dichiara: «Il Patt è sempre stato per il proporzionale, il doppio turno che avevamo proposto, oggettivamente era un “compromesso” di fronte alla mancanza di condivisione del proporzionale. Mi pare però che si stiano aprendo spiragli diversi e quindi personalmente sarei per l’ipotesi più corretta che centrerebbe anche un altro obiettivo: quello di avere una legge uguale a Bolzano». In effetti, in Alto Adige, anche per ragioni legate alla questione etnica non fu mai introdotta l’elezione diretta del presidente, come in Trentino e nelle altre Regioni. Ma questo non ha mai rappresentato un problema di stabilità di governo vista la presenza del partito di raccolta di lingua tedesca che ha sempre avuto da solo la maggioranza assoluta, sebbene negli ultimi anni non sia più così.Secondo Marchiori però l’uniformità della legge elettorale con Bolzano: «Non è un nodo secondario, perché la differenziazione delle leggi elettorali rappresenta un vulnus, un indebolimento dell’asse fra le due Province. Ricordiamoci poi che ci sono altri aspetti da sistemare come il numero delle preferenze. La Valle d Aosta in tal senso ha approvato una legge interessante, anche se anche qui ci si potrebbe uniformare a Bolzano». L’altra proposta su cui insiste il Patt, infatti, è quella di aumentare il numero delle preferenze. Attualmente sono due e se si esprimono entrambe devono essere di genere diverso. La Val d’Aosta, dove come in Alto Adige si vota senza l’elezione diretta del presidente, quest’anno ha introdotto le tre preferenze di genere. A Bolzano le preferenze sono quattro senza prescrizioni sul genere.Il segretario del Patt sta valutando quindi di porre la questione in maggioranza e non solo, visto che una riforma elettorale è una questione delicata che richiederebbe la più ampia condivisione: «Registro che c’è un cambio di atteggiamento, quindi penso che un passaggio fra i vari partiti sia opportuno. Mi pare che anche le minoranze siano possibiliste». Sul «nodo» Fugatti il segretario dice: «Senza elezione diretta quello dei limiti non è più un tema. Ma non è per questo che noi vogliamo il proporzionale. La nostra proposta è a prescindere dal destino dei singoli». Sul piano politico è chiaro che con una diversa legge elettorale potrebbero «saltare» le coalizioni di centrodestra e centrosinistra come ci siamo abituati a conoscere negli ultimi vent’anni. Ed è quello che piace a Marchiori: «I partiti nazionali ovviamente mantengono la loro caratterizzazione, ma sicuramente invece di fare alleanze pre elettorali per avere un voto in più delle altre compagini saranno i partiti e le liste a fare la loro corsa e poi ad accordarsi post voto. Ma questo è il funzionamento del proporzionale. Poi ci possono essere correttivi o altre proposte, ma si vedranno eventualmente».