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 2025  agosto 27 Mercoledì calendario

Intervista a Luciana Castellina


Luciana Castellina, una vita a sinistra, cosa ci rivela questa storia dei mariti che pubblicano di nascosto le foto delle loro compagne?«È una forma di barbarica reazione maschile nei confronti delle donne che si liberano».Una sorta di ritorsione?«C’è una grande crisi dei maschi, i quali non reggono la rivoluzione delle donne».Non reggono l’indipendenza?«Sono in un disagio profondo.Prenda i casi estremi dei femminicidi: non ammazzano le deboli, ma quelle che hanno deciso di andarsene».Pesa la perdita di potere?«Lo avvertono come uno choc.Perché dopo millenni le donne hanno scoperto l’imbroglio che hanno subito: l’invenzione del neutro, un soggetto che non esiste in natura e infatti è stato disegnato tutto sul modello maschile che hanno affibbiato anche alle donne».Cosa intende?«Regole, leggi e diritti pensati per i maschi sono stati resi validi anche per le femmine, privandole del diritto di avere norme che corrispondessero ai loro specifici bisogni».Cosa ne è derivato?«Oggi le donne sono riuscite a mettere paura ai maschi, finalmente. Pensi al Me Too. A Hollywood hanno avuto la forza di mandare in galera gli uomini più potenti: per una volta sono state credute».Che consiglia a una donna?«Smettere di pensare che l’obiettivo sia diventare come i maschi. Ma adesso è necessario anche aiutarli, educarli. Mica ucciderli, eh».Una ragazza, molestata in ospedale, è stata criticata per avere usato i social per la denuncia.«Ma non è facilissimo correre in questura a denunciare. Gli uomini sono anche quelli che tu ami, non soltanto quelli che detesti».Ha mai subito molestie?«Esplicite, no. Tentativi di approccio, ma non vere e proprie molestie».Era molto bella. È stato difficile?«Ho sofferto moltissimo per l’imbroglio di cui le accennavo prima: pensavo che essere donna fosse una disgrazia. Ho fatto di tutto per mascherarlo».Che ricordi ha di quel periodo?«Quando, nel Dopoguerra, venni eletta segretaria della sezione del Pci all’università, fui trattata con ironia e sufficienza».Cosa la fece soffrire?«Che le donne venissero considerate un po’ meno, in tutto».Però poi ha molto battagliato.«Battaglie pre femministe, nell’Udi, per esempio quella per ottenere gli asili nido».Com’è la sua vecchiaia?«Sto rinnovando la patente».A 96 anni?«Infatti devo superare un esame speciale, c’è tutta una burocrazia.Ma senza macchina mi sento un gatto in gabbia: dipendi dagli altri, non mi va».Guida anche fuori città?«Fino a pochi mesi fa sì, pure in autostrada, adesso ho promesso ai miei figli che non lo farò più. A Venezia vado in treno, c’è il festival».È giusto che non vadano gli attori pro Idf?«Di per sé, no, ma è bene far capire anche a loro che quanto sta facendo il loro governo è un crimine e che anche loro, se non si ribellano, ne sono responsabili.Anche la società israeliana ha il dovere di cacciare Netanyahu».Il massacro a Gaza è la cosa più terribile a cui ha assistito dacché segue il conflitto?«Assolutamente, pulizia etnica. E lo dico con dolore, perché io sono anche un po’ ebrea. Mio nonno, triestino, lo era, e fu all’origine del mio diventare comunista».Ma noi cosa possiamo fare?«Intanto bisogna che l’Italia eviti di continuare a dare le armi a Israele, e a rinnovare gli accordi sarebbe un primo modo per farglielo capire seriamente».Tra Ucraina e Russia siamo allo stallo.«Ma non si sbloccherà finché non si rimuovono le cause che hanno provocato la guerra, e aperto la strada al revanscismo di Putin, consentendogli di diventarepersino popolare nel suo Paese.Potremmo ben dire che Putin è figlio della Nato».Quindi lei gliela darebbe vinta?«Gustavo Zagrebelsky mi ha invitato a discutere con Paolo Flores D’Arcais alla Biennale della democrazia, e lì Flores ha detto che Putin è il nuovo Hitler che vuole occupare il mondo: una stronzata di proporzioni gigantesche».Non è troppo indulgente con Putin?«Io ho preso parte a Mosca alle manifestazioni per la democrazia in Russia, che si ripeterono al momento in cui Putin, insieme al suo compare Eltsin, andarono al potere, ma penso che la Nato abbia fatto di tutto per dargli forza».Cosa pensa di Meloni e Schlein?«Meloni fa cose repressive, tipicamente fasciste, ma poi il suo governo esalta, e asseconda, i valori occidentali. Forse questo suggerirebbe qualche riflessione anche su molte delle cose fatte dai governi di centrosinistra. Schlein mi è simpatica, ed è intelligente, ma l’hanno usata per cercare di dare un’immagine al Pd che non coincide con la sostanza».Qual è stata l’esperienza che più l’ha segnata?«Forse il carcere. Ci sono statecinque volte, per via delle lotte degli anni Cinquanta e Sessanta, sopratutto quelle condotte dalla Fgci in cui io ho militato tantissimi anni. Ho conosciuto l’esclusione, un’umanità che altrimenti non avrei mai incontrato».Era già madre.«Conservo una lettera di mia figlia Lucrezia con i timbri di Rebbibbia: “La maestra mi ha chiesto perché ti hanno arrestata, e le ho detto che non è vero che hai picchiato un poliziotto con l’ombrello, perché non ce l’hai, sei disombrellata”».Com’è stata la sua estate?«Mi sono accorta delle magagne del mio corpo, le vacanze ti costringono ad accorgerti quanto sei vecchia».La vacanza non è riposo?«Sì, ma hai tempo per pensare a cose a cui non badi quando sei assorbita dal lavoro: scrivere l’articolo, fare conferenze, acchiappare quel treno».Fa mille cose.«E cosa dovrei fare, sedermi su una sedia, guardare il mare e aspettare di morire? Ma c’è da spararsi!».Quindi il segreto è mantenersi vivi?«È pure più divertente».Ha un compagno?«Ho avuto una relazione fino a 85 anni, poi finiscono per scomparire gli aspetti sessuali del rapporto.Vale anche per gli uomini... Senta, però adesso basta, beviamoci un bicchiere di vino».