La Stampa, 26 agosto 2025
Biografia di Albano
Un po’ fa senso che, nel bel mezzo della conversazione quando si punta a Putin, il cellulare si riempia all’improvviso di fruscii e rumoretti e la linea cada più volte. Sembra di essere in tanti in questo colloquio con Albano, che dal mitologico buen retiro di Cellino San Marco racconta e rinnova gioie e dolori antichi e moderni, alla vigilia di un viaggio assai piacevole.Per dove sta partendo questa volta, Albano?«Vado a Spalato da mia figlia Cristel con l’altra figlia Romina, a trovare lei e i miei tre nipotini. Ho un bisogno quotidiano di sentirli, con tutte quelle lingue che parlano. Vivono lassù, ma anche a New York e Los Angeles, in certe isole... Ho trovato un genero che ha generato felicità».Davor Luksic, il suo genero croato-cileno con un patrimonio familiare, si legge, sui 17 miliardi di euro. Tutt’altra cosa rispetto alle sue origini...«Io sono nato in Magna Grecia, dove c’era la cultura della saggezza istintiva».Com’è andata la sua estate cantata?«Sottolineerei che è stata fantastica, con i 400 mila presenti al concerto di San Pietroburgo del 20 giugno. Non hanno potuto soddisfare una richiesta di altri 2 milioni di persone. Ho notato una gran voglia di pace, mentre pensavo ci fosse stato di guerra. Invece non c’era la tensione: che cosa ne sappiamo noi di quel che accade lì, io ho visto la normalità. Dopo che ho mostrato i documenti all’arrivo, i gendarmi hanno anche voluto farsi fare una foto con me».È stato criticato per la partecipazione. Anche Romina ha detto che non doveva andarci: «Non era il luogo né il momento per cantare Felicità».«Poteva risparmiarsi un’uscita infelice e non veritiera, non era stata invitata a quel concerto... sono tutti imbottiti di verità non giuste. Prima di andare ho chiesto che concerto fosse, era per l’Economic Forum che si tiene da 15 anni: questa volta hanno scelto me, e sono andato».A Verissimo Romina ha anche parlato dei propri amori tenuti nascosti...«Ma io non voglio parlare di questo. Lei ha fatto la sua scelta, io non ho avuto niente da dire e tutto da soffrire... in silenzio educato ho fatto la mia scelta. Non ha saputo mantenere i patti, secondo i quali fino ai 18 anni i ragazzi restavano con me a studiare. Quindi mi son fatto una vita. Vivere in quella casa senza la voce dei bambini era impossibile».Sono stata da lei a Cellino in quel periodo, stava mettendo un nuovo pavimento in cucina e diceva: “In questa casa deve cambiare tutto”. Si parla sempre poco di Loredana Lecciso invece...«Sarà stato il 2000 circa, allora. Loredana ha un cervello eccezionale, parliamo la stessa lingua e in tanti anni le tempeste ci sono state ma alla base ci sta la famiglia che è condivisa in pieno».Altri due figli con lei, Jasmine è bellissima, Albano Jr. cosa fa?«Jasmine si divide fra studio e passione per la musica, la Spagna si sta aprendo per lei. Il piccoletto ha ancora un esame di Business Administration alla Cattolica, poi si laurea».E per Sanremo 2026 ci sta pensando?«Ero abituato a un signore che aveva per nome Pippo Baudo, Amadeus e Carlo Conti mi hanno dimostrato che il mondo è cambiato. Quando si parla di una proposta, si può dire di sì ma anche di no, però non debbono farti fare la figura del coglione. Le parole debbono avere un peso. Io debbo passare gli esami con loro? Semmai loro con me, data l’età ed esperienza... senza presunzione. Nella mia vita ho sempre scelto incontri godibili dal punto di vista umano».L’abbiamo vista ai funerali di Pippo, a Militello invece che a Roma.«Nell’ultimo mese Pippo stava a Tor Vergata, e da lui tutti i giorni andava un medico, Fausto D’Agostino, che è di Cellino e mi dava notizie. Fino all’ultimo momento. Militello è anche un ricordo: il 15 settembre 1974 Pippo mi mandò a cantare per la Festa del Santo Patrono al suo paese. Tutti me l’hanno ricordato, al funerale. Con Pippo è stata famiglia. Dopo il dramma di mia figlia, l’unica intervista di quelle vere è stata con lui a Cellino, venne e non era la prima volta, non ricordo il programma. Fu uno sfogo anche per me».I suoi programmi? doveva essere imminente il concerto della pace sulla Piazza Rossa dov’era invitato, come mi aveva anticipato...«Solo tre giorni fa mi hanno chiamato per il Cremlino il 19 marzo, ho chiesto che concerto è».Un altro Inverno di guerra...«Direi assestamento... dalla guerra alla pace.. Dovranno vedersi. Zelensky sa che si deve scontrare con un elefante, se sei un politico vero devi capire e fare i tuoi calcoli. Per tanti anni sono stati fratelli, i due Paesi, la Zarina Caterina aveva regalato il Donbass all’Ucraina, che chiamavano la Russia bianca. Questa storia va avanti da 50 anni».Ma ora l’invasore è Putin.«Con la sua potenzialità, poteva rafforzare il confine ma non invadere. Tutti quei morti, chi se ne accollerà l’onere? Dovranno rispondere a Mamma Storia. Putin l’ho conosciuto bene, l’invasione non l’ho accettata, e secondo me nemmeno lui. Saranno stati i generali. In Ucraina, quando ho parlato bene ti Putin, mi hanno messo nella lista nera. Allora sono andato all’ambasciata ucraina di Roma e mi hanno intervistato... hanno capito e cancellato il provvedimento, quando ho spiegato il punto di vista di un artista...».Ultima cosa: lei, la Zanicchi e Pupo siete stati descritti come la trimurti musicale della destra italiana. Che ne pensa?«Quello str...o che ha detto questo si documenti meglio». —