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 2025  agosto 25 Lunedì calendario

Biografia di Brenda Lodigiani

«Anche nel format originale alla conduzione non c’è un’esperta di cucina ma un comico. Quindi, no, non c’è niente di strano, che abbiano scelto me per prendere il testimone da Benedetta Parodi». Dal garage del GialappaShow alla serra con cucina di un’aristocratica villa brianzola, è Brenda Lodigiani che d’ora in poi condurrà Bake Off Italia su Real Time dal 5 settembre: la camaleontica esponente della Gialappa’s Factory (suoi Ester Ascione, Annalaisa, la Brunetta dei Ricchi e poveri, Miriam la producer) prende il posto della padrona di casa perfetta che per 12 anni ha condotto il cooking show dolciario (Parodi migra su Netflix dove con il marito Fabio Caressa condurrà il reality L’amore è cieco). Un colpo a sorpresa.
Sorpresa anche lei, Brenda?
«Non proprio. In passato ho già fatto conduzioni (sono una finta giovane, ho quasi 38 anni), da Mtv a Xtra-Factor. Che però si trattasse di dolci, be’ ammetto, che a quello non avrei proprio pensato».
Lei che rapporto ha con la cucina?
«Perché non parliamo delle cose che so fare?»
È messa così male?
«Be’, diciamo che i miei figli – Tobia e Olivia, 7 e 4 anni – sono sopravvissuti fin qui in salute. Faccio persino le verdure».
Neanche qualche ricetta della tradizione familiare?
«Non certo di dolci. Niente dalla parte sinti della mia famiglia, che mi ricordi. Da quella, salernitana, del mio papà invece le polpette e la frittata di pasta della nonna. Ma sono ricordi... Solo a nominarli sento ancora il profumo di quei piatti»
A Bake Off avrà però imparato qualcosa di nuovo, o no?
«Che la Marisa, di cui hanno parlato un giorno, non era una nuova concorrente, ma una speciale spatola (ora so anche a cosa serve). Che una cucina è piena di aggeggi tecnologici mai visti prima, che mai avrò nella mia. E poi mi sono presa una cotta platonica per “il Maestro”, Iginio Massari, anche se un po’ mi spaventa (e infatti ho continuato a dargli del voi): quando mi ha chiesto che dolci facessi e gli ho detto che usavo i preparati, prima ha riso, poi è diventato serissimo, aveva capito che io davvero... Pensavo di essermelo giocato. Ma ho vinto la scommessa di farlo ridere».
Il rapporto con i concorrenti?
«Al contrario di quanto ho sempre fatto in precedenza, qui non c’è un copione a cui attenersi. Un comico, anche se lavora con una spalla, è qualcuno che fa degli assoli. Qui è importante essere in sintonia con i concorrenti, persone cariche di emotività per via della gara e della lontananza dalla famiglia. Empatizzare è il mio ruolo, così finisce che ti senti un po’ sorella o vice mamma. Tant’è: hanno persino creato il gruppo “I figli di Brenda": pare quasi una setta dolciaria. Forse solo con la mia terapeuta, una che parla tanto, c’è un così duraturo e reciproco scambio...».
Ascoltare è bello?
«Coinvolgente. È un atteggiamento che anche nella vita di tutti i giorni pratichiamo poco e dovremmo invece recuperare, o quanto meno migliorare».
Proprio il contrario della sua Miriam, che accoglie gli ospiti nel garage di GialappaShow
«È piena rasa delle troppe cose che deve fare... per questo non ascolta, non ha tempo (ride, ndr). Un po’ mi assomiglia, così agitata e frenetica, una che lascia esausti. Adoro farla. Maltrattare la gente. Valerio Mastandrea, per esempio: “Valentino Mastandrea”, quello che “è venuto a fare il c****ne in televisione”, e via così. Per Paolo Sorrentino ci siamo messi in due, io e Forest, a stalkerizzarlo per farci prendere come attori»
Chi vorrebbe maltrattare?
«Vasco Rossi: perché è un mio mito. Tutti vogliono venire ospiti della Gialappa, così è facile che ti capiti di lavorare con chi ammiri oltre ogni dire: allora devi proprio sforzarti per entrare nel gioco al massacro. A Laura Pausini, per esempio, spiegavo che doveva “appoggiare” sul diaframma cantando. Se no, “non senti che sei stonata?”. Di Valentino Rossi Ester Ascione si era innamorata e gli faceva proposte indecenti: “vuoi provare un’androida?”, “sverniciami e derapami”. Mi sono dovuta dissociare da me stessa, se no sarei implosa».
Sta già pensando alla prossima stagione del GialappaShow?
«Non vedo l’ora di ricominciare. Michele (Foresta, ndr) è un fuoriclasse della comicità: come fa ridere lui, nessuno. Quanto ai Gialappi, verso di loro mi sento come una con la Sindrome di Stoccolma».
Diceva di avere iniziato conduttrice: come è passata al lato oscuro e comico della tv?
«Ho iniziato come ballerina, in realtà. Da piccola ho fatto danza, a 18 anni sono finita a Disney Channel, dove facevo una fatina molto sui generis. Da lì sono passata nel corpo di ballo di Central Station, programma pieno di comici, capendo per la prima volta cosa mi piaceva davvero fare. Claudio Cavalli, uno degli autori, mi ha poi chiamata a Scorie su Rai2, dove ho fatto la mia prima imitazione, Arisa. E non ho più smesso». —