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 2025  agosto 24 Domenica calendario

Salerno, soffocata in casa catturato l’ex dopo ore di fuga

L’ha soffocata con una busta di plastica, forse con un sacchetto di quelli che si utilizzano per conservare gli alimenti, stringendolo con dei laccetti. Tina Sgarbini, 47 anni, stava dormendo quando è stata aggredita e uccisa. È accaduto a Montecorvino Rovella, comune di 12mila abitanti a 30 chilometri da Salerno, in un sabato che doveva essere di festa e che, invece, si è trasformato nella cronaca dell’ennesimo femminicidio.
Pochi dubbi sul fatto che il colpevole sia Christian Persico. L’uomo è stato catturato dai carabinieri in tarda serata dopo una caccia all’uomo durata tutta la giornata. Aveva fatto perdere le sue tracce. Le telecamere lo avevano ripreso intorno alle 4 del mattino mentre si aggirava nel centro a pochi passi dalla casa dei genitori. Probabilmente si è addentrato tra i boschi dei monti Picentini. A cercarlo anche gli elicotteri e sul posto sono arrivati i volontari dell’unità cinofila Partenope della protezione civile. Prima di sparire ha lasciato un biglietto ai genitori: “Ho fatto una cavolata”.
Indaga la procura di Salerno con il procuratore aggiunto facente funzioni Francesco Soviero e il pm Capone che coordinano il lavoro dei carabinieri di Battipaglia e di Montecorvino. Persico è stato bloccato poco prima delle 20 in località San Pietro. Aveva il volto segnato dai graffi, probabilmente causati dal disperato tentativo di Tina di difendersi. Da quanto sta emergendo si tratta dell’ennesima storia di un uomo incapace di rispettare la decisione della donna di lasciarlo. A lanciare l’allarme i genitori di lui che avrebbero scoperto il cadavere di Tina, trasferito all’ospedale di Eboli per l’autopsia. La casa è stata messa sotto sequestro e all’interno non ci sarebbero segni che possano far pensare a una violenta lite tra i due.
Da alcuni anni Tina Sgarbini aveva intrapreso la relazione con Persico, undici anni più giovane di lei, dopo la fine del primo matrimonio da cui aveva avuto tre figli. La 47enne lavorava in un palestra di Battipaglia, lui, invece, era un muratore precario. «Mai avremmo pensato a questa tragedia, sembravano felici fino a poco tempo fa», dicono gli abitanti di Montecorvino sotto shock.
La coppia era stata vista solo alcuni giorni fa in un bar davanti al Municipio. Erano seduti per un aperitivo, sembravano sereni, nonostante la decisione che la donna avrebbe preso in merito alla relazione.
Ieri sera in città doveva esserci una festa, ma la Pro Loco Rovella ha deciso di annullare l’evento, così come il Comune ha rinviato l’inaugurazione di un Polo dell’infanzia e un concerto, proclamando il lutto cittadino in occasione dei funerali.
«Montecorvino Rovella piangeuna sua figlia – afferma il sindaco Martini D’Onofrio – il dolore che proviamo come comunità è immenso, perché la vita della nostra Tina è stata spezzata in modo crudele all’interno delle mura di casa, là dove ognuno dovrebbe sentirsi al sicuro. Non esistono parole per colmare il vuoto che questa tragedia ci lascia».
Quasi non riesce a crederci l’assessora comunale alle Pari opportunità, Milena Salvatore: «Questo dolore ci colpisce nel profondo e ci pone interrogativi come donne e uomini. Non possiamo considerare questi drammi come fatti lontani da noi».
Man mano che passano le ore, emergono anche notizie di liti, di problemi tenuti nascosti. Ed è dura l’accusa di Antonio Sgarbini papà della donna: «Non sopportava più di avere uno in casa che non faceva niente – dice – Era esasperata e l’ha cacciato fuori secondo me perché non lavorava ma c ontinuava a fare icomodi suoi. Per quanto ne so mia figlia l’aveva cacciato di casa».
Sui social foto e video del profilo Facebook di Tina sorridente. Tanti i messaggi di rabbia e dolore. Ma invece nessuno scatto con il compagno, tranne alcune immagini di cene e brindisi dove lei veniva taggata da Persico, che invece ha pubblicato molti scatti di loro due insieme. Il 23 dicembre 2020 lui aveva postato una foto di loro due sorridenti con questa didascalia: “Quattro anni che ci sopportiamo. Chi l’avrebbe mai detto”.
A individuare l’uomo un passante che poi si è rivolto a un volontario dell’associazione dei carabinieri. Persico non ha opposto resistenza all’arrivo delle Gazzelle. Sul volto quei segni: raccontano l’ennesimo caso di un uomo che odia le donne.