la Repubblica, 22 agosto 2025
Meloni contro il blitz di Netanyahu “Aggraverà il quadro”
Tardiva. Generica. Così Elly Schlein ieri ha bollato l’uscita di Giorgia Meloni, che nel tardo pomeriggio aveva alzato la voce contro Benjamin Netanyahu dopo il via all’occupazione israeliana di Gaza City. «L’Italia condanna la decisione di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania», ha scritto la premier in una nota. «È contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura. È un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria». L’altro giorno, dopo l’annuncio del blitz, e la mobilitazione di 60mila riservisti, le opposizioni le avevano rinfacciato l’ennesimo silenzio. Meloni ha diramato il suo intervento quasi alle 17: ancora un’ora prima Schlein era tornata a sottolineare la sua assenza. E dopo che la nota governativa è uscita sulle agenzie la segretaria del pd l’ha giudicata «tardiva» e le ha dato dell’«opinionista»: «Che la situazione sia drammatica a Gaza non serviva lei a dirlo. Quello che non dice invece è quello che ci si aspetta dalla presidente del Consiglio: quali azioni immediate e concrete intende intraprendere il governo italiano per fermare Netanyahu e il suo piano criminale, che sta procedendo alla piena occupazione di Gaza dopo aver già massacrato 60mila palestinesi». La replica tradisce il fastidio per una presa di posizione da parte di palazzo Chigi ritenuta fuori tempo massimo.
Per Meloni «sarebbe necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto».
Per Schlein bisogna uscire dal genericismo: «L’Italia e la Ue interrompano immediatamente gli accordi di cooperazione e procedano a sanzioni contro il governo criminale di Netanyahu. Servono azioni concrete per fermarli. Non ci possono essere zone franche dal diritto. Perché Meloni non dice al suo amico Netanyahu che sta occupando illegalmente Gaza e la Cisgiordania? Siamo di fronte auna delle pagine più buie della storia contemporanea, tacere e mettere la testa sotto la sabbia è indegno della storia del nostro Paese. E l’Italia come hanno fatto tanti altri Paesi europei riconoscerà lo Stato di Palestina? Meloni ci dica questo invece che fare l’analista, ha il potere e la responsabilità di farlo: mandi un segnale chiaro, senza doppi standard e doppi pesi dovuti alla sua subalternità ideologica a Netanyahu e Trump».
Anche Giuseppe Conte, leaderM5S, denuncia «la follia genocida»: «Nelle ultime 24 ore il governo criminale di Netanyahu ha annunciato la creazione di un nuovo insediamento coloniale in Cisgiordania, spaccandola di fatto in duee mettendo una pietra tombale sul futuro Stato di Palestina, e ha avviato le operazioni di Gaza City, che dall’alba sono costate la vita già a quaranta palestinesi».