Corriere della Sera, 21 agosto 2025
Oxford apre le 1.200 scatole di le Carré. Ed esce la mostra
LONDRA «Uno scrittore che per un periodo è stato una spia, e non una spia diventata scrittore». Nasce da una frase pronunciata da John le Carré all’amico e collaboratore italiano Federico Varese la mostra che il 1° ottobre apre alla Bodleian Library di Oxford. John le Carré: Tradecraft il titolo, che vuole rendere omaggio al duplice mestiere di un uomo che a lungo è stato un mistero.
Si tratta di un percorso costruito attorno agli archivi dell’ex agente segreto autore di bestseller come La spia che venne dal freddo, La talpa, Tutti gli uomini di Smiley, ovvero 1.200 scatole di incartamenti tra manoscritti, appunti, foto inedite, illustrazioni e corrispondenza privata che vengono ora presentati a lettori, fan e studiosi assieme a un libro, curato dallo stesso Varese, che dà voce agli amici fidati cui le Carré si rivolgeva per la lettura delle prime stesure e a cui chiedeva consiglio. Tra questi, lo stesso Varese, la cui amicizia con lo scrittore, nato David Cornwell, risale all’inizio degli anni Novanta, quando lo studioso italiano si trovava a Oxford per un dottorato sulla criminalità organizzata.
«Ci aveva presentato – ha ricordato – un docente che entrambi conoscevamo: aveva detto a David che mi stavo occupando di temi che a lui forse potevano interessare, e così mi arrivò una sua lettera, proprio mentre mi trovavo a Mosca...». Iniziò un rapporto profondo e duraturo che sfocia ora in una mostra che celebra un uomo brillante, «cui interessava occuparsi delle grandi problematiche della nostra società», co-curata dalla storica Jessica Douthwaite e realizzata con il pieno appoggio della famiglia di le Carré. Non a caso viene allestita proprio a Oxford, sua alma mater. «Oxford – ha detto il flglio di le Carré, Nick Harkaway, che nel romanzo La scelta di Karla (Mondadori) ha recuperato un personaggio del padre – accolse papà da ragazzo, quando aveva un disperato bisogno di scappare dall’influenza maligna di suo padre, e gli conservò il posto anche se non poteva permettersi di studiare. La Bodleian è stata il suo rifugio ed è per questo che ha scelto di depositare lì il suo archivio. È come un ritorno a casa». Harkaway è stato intervistato dallo scrittore Vanni Santoni su «la Lettura»# 704 del 25 maggio.
Tre i temi: oltre all’importanza dell’identità di scrittore, il ruolo che ha avuto il suo entourage, tra cui la seconda moglie Jane Cornwell, già editor; infine, «lo spirito del ricercatore di le Carré», che affrontava i romanzi con il rigore dell’accademico: «Andava nei luoghi, parlava con la gente», precisa Varese. Ecco allora la parola Tradecraft del titolo che le Carré utilizza in L’onorevole scolaro circa le tecniche della spia ma che applicava nel fare lo scrittore: guardare, osservare, capire.