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 2025  agosto 21 Giovedì calendario

Nuove accuse alla moglie di Sánchez Vacilla la leadership del premier spagnolo

Si preannuncia una fine estate incandescente per il premier spagnolo Pedro Sánchez, ormai in prolungata ed estenuante crisi di popolarità. A preoccupare il leader socialista, presidente del governo spagnolo dal 2018, non sono soltanto gli enormi incendi che stanno devastando da giorni la Galizia – martedì, per inciso, è stato fischiato durante la breve visita in una delle zone colpite dai roghi – ma anche i guai giudiziari che si stanno per abbattere sul suo «circolo magico».
Il giudice istruttore Juan Carlos Peinado ha nuovamente incriminato sua moglie, Begoña Gómez, stavolta per appropriazione indebita di fondi pubblici, ultima tappa del conflitto in corso tra il governo di sinistra e l’Alta corte di Madrid, in gran parte conservatrice. Per il Financial Times, che al «caso Begoña» ha dedicato un pezzo in prima pagina, è il «colpo finale» alla leadership di Sánchez. Sua moglie, già incriminata dallo stesso giudice per traffico di influenze e corruzione, dovrà testimoniare in tribunale l’11 settembre in merito all’assunzione di una consulente governativa, che svolgeva incarichi privati per lei. Si tratta di un caso separato rispetto all’inchiesta principale sui suoi rapporti con l’imprenditore Juan Carlos Barrabés e sulla sua attività di docente all’Università Complutense. Gómez comparirà così per la quarta volta in tribunale.
Anche il suo accusatore, però, è sotto osservazione. Il Consiglio generale della magistratura ha aperto un’inchiesta nei confronti di Peinado, a seguito di una denuncia del ministro della Presidenza e della Giustizia, Félix Bolaños, per presunte «irregolarità» durante la sua testimonianza, resa lo scorso aprile.
Magistratura
Il consiglio generale della magistratura ha aperto un’inchiesta sul giudice istruttore
I ministri si stringono intorno al premier, accusando la magistratura di una «campagna di bullismo». Buona parte dell’inchiesta giudiziaria contro la moglie di Sánchez, secondo la sinistra, si basa sulle denunce presentate da un’associazione vicina all’estrema destra di Vox e su articoli di stampa. Anche il fratello del premier, David, è però indagato per corruzione. E non è l’unica gatta da pelare per Sánchez, che guida un esecutivo di minoranza con il fragile appoggio esterno dei partiti nazionalisti basco e catalani. Ben più grave è il quadro indagatorio che riguarda membri della cerchia politica ristretta del premier. Ossia, il suo ex braccio destro Santos Cerdán, l’ex ministro dei trasporti José Luís Ábalos e il suo assistente Koldo García: sono accusati di aver incassato varie tangenti da alcune aziende in cambio di appalti edilizi. La posizione più delicata è quella di Cerdán, in custodia cautelare da giugno, che è indagato per corruzione, traffico di influenze illecite e appartenenza a organizzazione criminale. E sotto processo è finito pure il procuratore generale Álvaro García Ortiz, nominato da Sánchez nel 2022, accusato di fughe di notizie sul compagno della governatrice della Comunità di Madrid, «donna forte» del Partito popolare, Isabel Diaz Ayuso.
Incalzato dalle indagini e dalle ripetute richieste di dimissioni delle destre, e anche dalle pressioni dei nazionalisti catalani, che alzano il prezzo del loro sostegno al governo, Sánchez per ora resiste, ma si prepara (ancora) a settimane davvero incandescenti.