Corriere della Sera, 20 agosto 2025
Il papà del papa
Nel National Archives and Records Administration, il Nara di St. Louis, in Missouri, dove sono conservati i fascicoli ufficiali personali dei militari statunitensi, compare quello di Louis Marius Prevost: il papà di Papa Leone XIV. Classe 1920, durante la Seconda guerra mondiale prestò servizio come ufficiale dell’U.S. Navy, la Marina degli Stati Uniti, e il 6 giugno 1944 partecipò al D-Day, lo sbarco in Normandia per liberare l’Europa dalla morsa del nazifascismo.
A mostrare i documenti custoditi dal Nara è Tg2000, il telegiornale di Tv2000, che ripercorre gli anni in cui il padre del Pontefice fece domanda per entrare nel programma di addestramento accelerato V-7 della Marina. «È un buon cattolico e un giovane di buon carattere e abitudini stabili», si legge nella lettera scritta a penna da padre Murphy, parroco della chiesa di San Tommaso Apostolo di Kimbark Avenue, Chicago (città natale di Prevost), autore di una delle referenze mostrate da Tg2000. È il 24 novembre 1943 quando Prevost consegue il grado di guardiamarina della Riserva Navale degli Stati Uniti. Ed è alla fine del 1943 che parte, come ufficiale, per l’Europa per partecipare con migliaia di giovani militari americani, canadesi e britannici a uno dei più grandi attacchi anfibi della storia: il D-Day, inizio della riconquista dell’Europa continentale da parte delle truppe alleate. A bordo dell’unità USS LST-286, una nave da sbarco truppe, camion e carri armati, prese anche parte, nell’agosto del 1944, all’Operazione Dragoon, nel sud della Francia.
Di lui, i superiori apprezzavano capacità, spirito di abnegazione e senso del dovere e presto fu promosso tenente di vascello (tra i documenti, il «certificato di soddisfazione di servizio» conferitogli il 20 luglio 1946 dal Presidente Usa Harry Truman). Dopo 15 mesi all’estero, Prevost ritornò negli Stati Uniti. Fu preside scolastico e catechista. Il 25 gennaio 1949 sposò Mildred Agnes Martinez dalla quale ebbe tre figli. Il terzogenito, esattamente 80 anni dopo l’8 maggio 1945, giorno della resa incondizionata della Germania nazista, è salito al soglio Pontificio.