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 2025  agosto 20 Mercoledì calendario

Intervista ad Alfonso Pecoraro Scanio

ROMA «Sindaca di Miami ecologista, progressista, latina, giovane: sarebbe un sogno». Il sogno di Alfonso Pecoraro Scanio. Si chiama Kristen Rosen Gonzalez ed per questa donna solare che l’ex ministro verde ha deciso ad agosto di varcare l’Oceano.Fino a Miami per dare supporto ad una candidata sindaca? Le elezioni ci saranno il 4 novembre...
«Bisogna cominciare subito, Kristen è in cima ai sondaggi e si deve mantenere il vantaggio. Miami non è un problema, da quando non sono più al governo, con la mia Fondazione mi muovo su un piano internazionale».
Una campagna elettorale impegnativa?
«Serrata diciamo. Puntiamo anche sugli italiani che vivono qui. Ieri serata in pizzeria, domani in un locale di grido. La pizza è il mio punto di forza».
Che vuole dire?
«Nel 2017 sono riuscito a farla diventare patrimonio dell’Unesco. Ho raccolto 2 milioni di firme in 100 Paesi diversi per arrivare a questo risultato».
Un attivismo frenetico il suo. Sembra rimasto immutato da quando nel 2000 era al governo con Amato come ministro dell’Agricoltura.
«Non ho scherzato nemmeno quando ero ministro dell’ Ambiente nel Prodi II».
Però in quell’agosto del 2000...
«L’estate degli incendi. Non si vedeva la fine di quei roghi. E sì, quella volta arginare l’emergenza fu faticoso. Dovetti discutere anche all’interno del governo».
Con chi? E perché?
«Ingaggiai un braccio di ferro con il ministro della Giustizia, Piero Fassino allora».
Chi vinse?
«Io».
Il motivo del contendere?
«Tanti di quegli incendi che devastavano l’Italia erano dolosi. Non esisteva un reato che punisse quegli incendiari, non era giusto che se la passassero liscia. Proposi quindi di introdurre il reato di incendio boschivo. Ma Fassino non voleva».
Perché?
«Diceva che il nostro compito era depenalizzare, non introdurre altri reati».
Quindi come se l’è cavata alla fine?
«Giuliano Amato mi ha dato ragione. Era il presidente del Consiglio ed è andato anche oltre. Mi ha detto: porta tu la proposta in Consiglio dei ministri. Obiettai che un ministro dell’Agricoltura non si occupava di reati penali».
Ma lei invece la proposta la portò sul tavolo di Palazzo Chigi...
«.. E cambiammo il codice penale introducendo l’articolo 416 bis. Ma non è finita qui. Ho creato anche il Niab, il nucleo investigativo antincendi boschivi, ha compiuto 25 anni».
E gli incendi sono diminuiti?
«Sono stati arrestati tanti incendiari».
Facciamo campagna anche
per gli italiani che vivono
in Florida
Ieri serata in pizzeria, domani saremo
in un locale
di grido
Arriviamo al ministero dell’Ambiente, 2006, Prodi II.
«Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio e del mare».
Così lungo?
«Il mio biglietto da visita. Cambiare il nome è stata la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato».
Mentre nell’agosto del 2006...
«Ho realizzato il mio sogno di quando ero ragazzino».
Addirittura.
«A 12 anni fondai un giornalino per fare la campagna per chiedere l’area marina protetta di Castellabate, Ogliastro per la precisione».
E da ministro dell’Ambiente la realizzò.
«Con una coincidenza propizia: quell’estate le tartarughe marine sono tornate ad Ogliastro a depositare le uova. Non succedeva da decenni».
Qualcosa però deve esserle anche andato storto...
«Sulla caccia persi su tutta la linea. La lobby dei cacciatori è trasversale, da sinistra a destra. Non sono riuscito a mettere limiti, di nessun tipo. Coi petrolieri invece...».
Coi petrolieri?
«Gli tolsi contributi cospicui: li prendevano sostenendo che bruciare i catrami era uguale a produrre energia eolica».