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 2025  agosto 19 Martedì calendario

Trump pronto ad abolire il voto per corrispondenza

 
«Le vostre elezioni sono state truccate perché avete il voto per corrispondenza»: così disse Vladimir Putin a Donald Trump durante il vertice di Anchorage, e in effetti di elezioni Putin è esperto avendo vinto le presidenziali russe dell’anno scorso con l’88% dei voti (peraltro il leader dell’opposizione, Alexei Navalny, non aveva potuto candidarsi essendo morto in un carcere nei pressi del polo nord un mese prima).
L’osservazione dell’amico Vladimir Vladimirovic deve avergli fatto una certa impressione perché ieri mentre il mondo attendeva con apprensione l’incontro con Zelensky e i leader europei, Trump ha scritto sul suo social Truth, metodo prediletto della sua comunicazione, che tramite ordine esecutivo (un decreto che gli permette di scavalcare il Parlamento, dove peraltro ha la maggioranza) proibirà il voto per posta alle elezioni dell’anno prossimo. Non è una decisione neutrale perché tradizionalmente i repubblicani votano più che altro in presenza mentre tra i democratici è molto diffuso il voto postale.
I repubblica-ni guidino la carica contro il voto via posta che i democratici vogliono perché hanno una politica orribile
Trump vuole anche cambiare le macchine, spesso elettroniche (tipo bancomat), con le quali gli americani votano. Il voto elettronico non è nato per amore della tecnologia ma per praticità visto che spesso le elezioni presentano un long ballot nel quale i cittadini si esprimono su tutto, dal Parlamento federale a quello statale fino agli enti locali, passando per giudici statali, sceriffi, pubblici ministeri.
Avremmo elezioni sicure, e risultati più rapidi. Con le schede elettorali cartacee, i risultati si conoscono la sera stessa
È un tema al quale Trump tiene moltissimo: prima il post molto lungo espresso con dovizia di particolari e lettere maiuscole su Truth, poi l’ha ribadito alla conferenza con Zelensky. Ha toccato il presidente ucraino sulla spalla, «mi dispiace rubarti del tempo così», e poi è partito in quarta spiegando ai giornalisti: «Dobbiamo fermare il voto per corrispondenza. E i repubblicani devono guidare la carica. I democratici lo vogliono, il voto per posta, perché hanno una politica orribile... È un problema più grande di qualsiasi cosa abbia a che fare con la riorganizzazione dei distretti elettorali e i repubblicani devono farsi furbi. Le schede elettorali per corrispondenza sono corrotte. Con le schede elettorali per corrispondenza, non si potrà mai avere una vera democrazia e noi, come partito repubblicano, faremo tutto il possibile per sbarazzarci delle schede elettorali per corrispondenza. Inizieremo con un ordine esecutivo che è stato scritto ora dai migliori avvocati del Paese per porre fine alle schede elettorali per corrispondenza. Perché sono corrotte. Sapete che siamo l’unico Paese al mondo – credo, potrei sbagliarmi – ma praticamente l’unico Paese al mondo che le usa a causa di quello che è successo, enormi frodi ovunque. Avremmo elezioni sicure, e risultati molto più rapidi. Con le schede elettorali cartacee, i risultati si ottengono la sera stessa. Quando vai a votare e lo fai nel modo giusto e vai in uno Stato che lo gestisce correttamente, entri e ti chiedono persino la targa della macchina... Ho detto: “Non so se ce l’ho”. Mi hanno risposto: ‘”Signore, deve averla”. Sono rimasto molto colpito, in realtà».