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 2025  agosto 04 Lunedì calendario

Intervista a Pierre Casiraghi


«Io, il nuovo “Principe navigatore”, come Alberto I Grimaldi a fine ‘800? Per prima cosa, non sono principe».
Pierre Casiraghi, figlio della principessa Carolina e di Stefano Casiraghi, da Fino Mornasco, parla col Corriere. Stesso nome del padre di Ranieri, Pierre de Polignac, ha portato a Monaco, allo Yacht Club, la Admiral’s Cup. Pierre ha vinto con lo Jolt 6 gareggiando con l’altro team monegasco guidato da Peter Harrison sullo Jolt3. Da Cowes a Cherbourg, 695 miglia fino allo scoglio Fastnet, estremità d’Irlanda.
In italiano perfetto, il figlio di Stefano, campione di motonautica morto in un incidente nel 1990, parla di mare e di vela, ricordando le origini della dinastia: «In fondo i Grimaldi arrivarono via mare dall’Italia, da Genova». E parla del progetto di una serie tv sulla storia del Principato.
Le pesa non essere principe? O è un sollievo?
«Per la verità né l’una né l’altra cosa. È semplicemente così. E non oso paragonarmi ad Alberto I, un visionario, uomo unico del suo tempo: il primo che portò un laboratorio scientifico a bordo delle sue imbarcazioni. Navigò per i mari quando non c’erano carte geografiche, senza gli strumenti moderni».
L’Admiral’s Cup è un «regalo» per i 20 anni di regno del principe Alberto II, suo zio che guida il Principato?
«Una coincidenza ma, in effetti, questa vittoria è arrivata in un momento particolare per Monaco».
E c’erano tutti i Grimaldi davanti al Palazzo sul Rocher il 19 luglio per festeggiare. Mancava solo lei.
«Perché ero via per la Admiral’s Cup: era il primo giorno della competizione».
Il film
Stiamo sviluppando una storia cinematografica del Principato, per raccontarla al pubblico
Quanto conta per Monaco vincere la coppa, la Rolex Fastnet Race?
«Pochi Paesi hanno vinto questo trofeo, i francesi l’hanno conquistato solo una volta. Grazie alla Admiral’s Cup, Monaco e il suo Club sono al centro del mondo della vela. I velisti la rispettano come simbolo dello sforzo che richiede a noi marinai per conquistarla. Si inizia un anno prima a lavorarci, è un impegno di squadra, tempo, energie e preparazione della barca. Poi da febbraio l’allenamento in mare per abituarsi a dominare le correnti».
Curiosità, adesso la coppa resterà nel Principato?
«È una coppa meravigliosa, creata negli anni 50, e dovremmo poterla tenere per un anno forse due: a settembre racconteremo al Club questa straordinaria avventura».
Con suo fratello Andrea condivide la vice presidenza dello Yacht Club (presieduto dal principe Alberto, direttore è Bernard d’Alessandri). Quali ricordi di mare con Andrea?
«Ho nostalgia di quando eravamo solo bambini e ci appassionavamo seguendo l’America’s Cup».
E il suo primo incontro col mare? Prima del record Cape2Rio, da Cape Town a Rio e molto altro?
«La prima volta da solo su una piccola barca la ricordo bene. Indimenticabile quella sensazione di libertà mentre la barca corre sulle onde».
Il fratello
Ho nostalgia di quando con Andrea, da bambini, seguivamo
l’America’s Cup
Tutto a Monaco iniziò dal mare. Con la presa della Rocca nel 1297.
«Il Principato ha una storia del mare, se si guarda indietro nei secoli ci si imbatte nei principi di Monaco che combatterono per i mari contro gli inglesi, i re di Francia…».
Con sua moglie, Beatrice Borromeo, e Andrea ha fondato Astrea Films. Porterà sullo schermo la storia dei Grimaldi di Monaco?
«Sì stiamo sviluppando il progetto di una storia di Monaco, per raccontarla al pubblico. Un piano complesso, stiamo individuando le persone giuste, le collaborazioni. Una storia avvincente».
È il regno più longevo, iniziato con Francesco Grimaldi detto “Malizia” che vestito da frate, conquistò la Rocca. I frati sullo stemma del casato lo ricordano.
«La Rocca era imprendibile, giocò la carta della sorpresa. Ed è stato astuto. Ha usato l‘intelligenza dove la forza non gli avrebbe permesso di arrivare. Malizia ha lanciato con quel gesto un messaggio: anche se non sei il più forte, con la mente puoi vincere».
Per questo ha chiamato la sua barca Malizia?
«Sì. E ora il nuovo Malizia Seaexplorer partirà il 10 agosto per l’Ocean Race Europe, Farò una tratta anch’io».
Non riesce proprio a stare lontano dal mare.
«È così».