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 2025  agosto 05 Martedì calendario

L’estate dei divieti

Piccola mappa per i ragazzi (o per chi si sente ancora giovane) che questa estate vorrebbero esagerare ma non potranno. Se andate in Puglia e pensate di sparare a tutto volume la musica in barca, allontanatevi almeno mezzo chilometro dalla costa (ordinanza della Guardia Costiera). Se invece alle prime note dal vivo in un locale sentite l’esigenza di muovervi a ritmo, evitate Salò perché il Comune ha disposto che «non potranno essere effettuati balli o danze di alcun genere». E se invece la vostra fissa è scorrazzare sui monopattini e avete meno di 14 anni, sicuramente non potete farlo a Praia a Mare in Calabria dopo mezzanotte e mezza (100 euro di multa per il minore, 250 per i genitori).
L’estate è nel pieno, e fioccano i divieti, ogni anno sempre di più: alcuni auspicabili, altri controversiali, taluni piuttosto bizzarri. Ma tant’è: tra overtourism, malamovida e maleducazione imperante, sindaci e tutori dell’ordine pubblico sono costretti a correre ai ripari.
Nell’incantevole Salò sul lago di Garda, ad esempio, non solo bisognerà tenere a freno il proprio corpo. Il provvedimento che disciplina gli «intrattenimenti musicali nei pubblici esercizi» vieta persino di pubblicizzarli (favorito il passaparola clandestino) e fissa in 99 le presenze massime in caso di un solo cantante, 200 qualora si esibisca una band o un dj. Anche nella vicina Desenzano, posti limiti alla libera fruizione delle melodie nelle aree esterne ai bar. «È una misura in vigore da tempo e necessaria: qui i locali sono tutti vicini uno all’altro» ha spiegato il sindaco Guido Malinverno, facendo presente che ci sono tante altre «occasioni di svago, non legate esclusivamente alla musica». I residenti hanno ringraziato, molto meno le associazioni di commercianti.
Si sa che località marittime come Jesolo in Veneto o Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia d’estate vengono prese d’assalto da milioni di turisti. Il problema non è soltanto la presenza di giovanissimi che vogliono divertirsi ma anche di quelli poco inclini a rispettare le leggi. Anche per contrastare maranza e baby gang, dall’inizio della stagione sono state istituite zone rosse nei punti nevralgici: a Lignano il provvedimento è stato prorogato fino al 31 agosto, a Jesolo dove sono stati anche denunciati ragazzi «con mazze da baseball» tra gli ombrelloni per intimorire i vacanzieri, in questo mese i controlli saranno rafforzati.
«Per tutelare il diritto al riposo dei residenti, la sicurezza urbana, l’igiene e il decoro degli spazi pubblici» raffica di prescrizioni anche a San Felice Circeo, sulla costa laziale: niente alcol in vetro dopo le 10 di sera e musica consentita in centro storico solo dalle 20 all’1 di notte.
I monopattini
A Praia a Mare chi ha meno di 14 anni non potrà scorrazzare su questi mezzi di notte
Se è soprattutto l’estate senza freni dei ragazzini a turbare il sonno dei primi cittadini, alla ricerca di una tranquillità che quasi ovunque si sta perdendo, l’Italia si sta trasformando nella Penisola dei divieti.
Portofino si candida a pieno diritto quale «capitale della cultura del no», a beneficio dei facoltosi cittadini e visitatori: niente mendicanti, vietato bivaccare con cibo, bere alcol di qualunque gradazione in piazza o nelle strade, negata la possibilità di sdraiarsi per terra, su panchine o muretti, oppure sedersi per terra nei portici e perfino nei giardini.
Lunghissimo l’elenco dei centri che puniscono chi si aggira in città in costume (come Gallipoli in Puglia, multa fino a 125 euro), o a torso nudo (a Diano Marina in Liguria o a Marciana nell’Isola d’Elba si rischia fino a 500 euro).
Nell’eccesso di «divietismo» si corre pure il rischio di essere fraintesi. Anche a Camogli l’amministrazione ha vietato di «bivaccare con vettovagliamenti di qualsiasi genere». Apriti cielo: vuol dire che anche la focaccia è proibita? Così, vocabolario Treccani alla mano, la giunta ha precisato che per bivacco si intende una «sosta all’aperto, di breve durata e per lo più notturna, di truppe in movimento, o di gruppi di persone in viaggio». E ha tranquillizzato tutti: uno spuntino quando si ha fame è considerato legale.