Corriere della Sera, 11 agosto 2025
Rifiuti lanciati dalle auto, multe fino a 18 mila euro. Nelle aree protette c’è l’arresto
Un fazzoletto di carta sporco avvolto nel suo involucro di plastica, una lattina o una bottiglia in vetro di una bevanda, un sacchetto di rifiuti. Un finestrino che si abbassa da un’auto in sosta o, peggio, in corsa e, in pochi secondi, il rifiuto vola via lasciando dietro una cicatrice ambientale destinata a restare per anni. Succede, purtroppo, ovunque, ogni giorno: in città, lungo le provinciali, in autostrada.
Fino a venerdì scorso, però, per multare l’incivile serviva che una pattuglia lo cogliesse sul fatto e fermasse l’auto.
Da sabato, invece, sono tempi duri per chi viene sorpreso a sporcare: con il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, gettare un rifiuto da un mezzo a motore, in marcia o in sosta, può costare davvero caro. Anche se si pensa di averla scampata: il «conto», adesso, potrebbe arrivare anche casa, giorni dopo.
«Finalmente – commenta Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e referente Anci per Viabilità Italia – perché non è solo una questione di decoro urbano: un rifiuto lanciato da un mezzo può colpire un motociclista o costringere il veicolo dietro a una frenata improvvisa, provocando magari un tamponamento a catena. E, se finisce in un tombino o in un fosso, diventa un danno ambientale. Ora potremo intervenire in modo più efficace grazie alle telecamere».
Il testo del decreto, infatti, ha modificato anche l’articolo 15 del Codice della strada: «Potremo acquisire e visionare immagini da qualsiasi impianto di videosorveglianza comunale, autostradale o privato, dentro e fuori i centri abitati, e usarle come prova per multare chi lancia rifiuti. Basta un fotogramma nitido della targa, interrogare la banca dati della Motorizzazione, risalire al proprietario e la sanzione sarà valida, a differenza del passato, anche senza il fermo dell’auto e la contestazione immediata».
Giro di vite
Non è più necessaria
la contestazione
in flagranza. Patente sospesa fino a 6 mesi
Per un guidatore sarà doloroso se verrà «pizzicato» mentre abbandona rifiuti non pericolosi da un mezzo a motore. «Se si tratta di un fazzoletto o di un mozzicone di sigaretta – avverte il comandante – la multa arriva fino a 1.188 euro, ma se si fa volare via una bevanda in lattina o in vetro dopo averla bevuta o un sacchetto di rifiuti è prevista la segnalazione alla Procura con un’ammenda da 1.500 a 18.000 euro. Inoltre, se il gesto avviene vicino a fiumi, in aree protette o in zone già inquinate e comporta un pericolo concreto per le persone o per l’ambiente, scatterà l’arresto, pure differito entro 48 ore, e una pena da sei mesi a cinque anni e mezzo. Nei casi più gravi, si arriva fino a sette anni».
C’è di più: la sospensione della patente. «Può essere comminata fino a sei mesi per le violazioni penali – dice Altamura – ma se il lancio o lo smaltimento illecito avvengono con un mezzo di un’azienda privata può scattare pure la confisca del veicolo, salvo che appartenga a un terzo completamente estraneo».
Il decreto non si ferma, quindi, alle cartacce lanciate dai guidatori ineducati. «No, anzi: colpisce chi usa auto o furgoni per scaricare rifiuti in campagne, zone industriali dismesse o aree naturali. Per i rifiuti pericolosi la reclusione va da uno a cinque anni, che salgono da un anno e sei mesi a sei anni nei casi aggravati. Se a violare la legge è un dipendente con un mezzo aziendale, il titolare risponde per omessa vigilanza: fino a cinque anni e sei mesi».
L’obiettivo del decreto, per il colonnello Altamura, è chiaro: «Punire un comportamento incivile che può mettere a rischio vite e ambiente».
Insomma, chi finora ha contato sull’assenza di divise nei dintorni per farla franca, adesso, dovrà rassegnarsi: le telecamere saranno anche sentinelle invisibili, pronte a coglierli in fallo a qualsiasi ora, anche nei giorni di festa.