Corriere della Sera, 15 agosto 2025
La «soluzione coreana»: cos’è e come si adatta all’Ucraina
1 Cosa si intende per «soluzione coreana»?
È l’opzione che prevede come via d’uscita dalla guerra iniziata da Putin in Ucraina di congelare il conflitto senza risolverlo, quindi di raggiungere una tregua simile a quella siglata tra le due Coree nel 1953: niente pace formale, ma nessuna guerra attiva. Un’idea già esplorata nei primi mesi della guerra e rilanciata di recente dal generale Keith Kellogg, inviato speciale della Casa Bianca per l’Ucraina. È l’opzione caldeggiata dai leader europei.
2 Cos’è successo in Corea?
Il 25 giugno del 1950 il nordcoreano Kim Il-sung invase il Sud, spingendosi fino a Seul, violando l’accordo del 1945 tra Usa e Urss che stabiliva la divisione della Corea in due lungo la linea del 38esimo parallelo. Con l’intervento delle forze Onu a guida Usa e della Cina, la guerra proseguì 3 anni. Si concluse nel 1953 con l’armistizio di Panmunjeom a cui nessuna delle due Coree riconobbe il rango di trattato di pace. L’accordo istituì una linea di demarcazione militare e una zona demilitarizzata, che taglia la penisola in due.
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3 Come si tradurrebbe questo in Ucraina?
Si ipotizza l’istituzione di tre aree: i territori oggi occupati resterebbero sotto controllo russo, l’Ucraina occidentale (con Kiev, Leopoli e Odessa) verrebbe affidata alla protezione di forze Ue e ucraine, la zona a Est del Dnipro sarebbe presidiata solo dall’esercito di Kiev. Una zona smilitarizzata farebbe da cuscinetto tra la parte ucraina e quella russa.
4 Quale differenza avrebbe la «soluzione coreana» applicata all’Ucraina?
L’armistizio di Panmunjeom congelò la situazione precedente all’invasione nordcoreana, per l’Ucraina non si parla invece di tornare alla situazione pre invasione.