Il Messaggero, 9 agosto 2025
Aumentano i furti delle borse di lusso
ROMA Griffate, eleganti e costosissime: sono le borse di marca il nuovo obiettivo delle bande di ladri. Accessori di lusso da rivendere in rete o nel mercato parallelo delle app per un giro d’affari milionario. Valgono quanto gioielli e orologi, a volte anche di più: basta pensare che in luglio la borsa Hermès di Jane Birkin, quella originale, la prima prodotta in assoluto, è stata venduta all’asta da Sotheby’s per 10,1 milioni di dollari, circa 8 milioni di euro. In quel caso si trattava di un oggetto da collezione, ovviamente, ma oggi più che mai le borse di lusso, da Hermès a Prada, da Gucci a Louis Vuitton a Chanel, vintage compreso, sono considerate un vero e proprio investimento, capace di fruttare in pochi anni il doppio, e anche il triplo rispetto al prezzo di acquisto. Dipende da diversi fattori: se il modello non è più in produzione, se è diventato un oggetto del desiderio, se è stato magari rilanciato da qualche influencer particolarmente seguito.
Un mercato che muove cifre da capogiro e che attira: sempre più spesso i ladri decidono di svaligiare boutique di lusso piuttosto che gioiellerie, spesso su commissione. A Capri, addirittura, la polizia ha denunciato per furto e ricettazione il dipendente di un hotel sorpreso a sostituire le borse di marca di ricche clienti con copie contraffatte. Invece a Roma la maison Valentino è finita – per la seconda volta in 10 mesi – nel mirino di una banda che, in soli quattro minuti, ha ripulito gli espositori. Due ladri nel cuore della notte di giovedì hanno fatto irruzione nella boutique di piazza di Spagna forzando la porta secondaria dell’edificio, all’angolo con piazza Mignanelli, a pochi metri dalla scalinata di Trinità dei Monti. Ripresi dalle telecamere, sono scappati via con 30 borse per un valore di oltre 100mila euro. Quando gli agenti della sorveglianza, i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina e i militari della settima sezione del nucleo investigativo di via In Selci sono arrivati sul posto, dei malviventi non c’era più traccia. «Un colpo ben organizzato, hanno calcolato i tempi. Sapevano di avere pochi minuti a disposizione» precisano gli investigatori. In novembre un colpo fotocopia nello stesso negozio: anche in quel caso, i banditi hanno puntato agli accessori griffati esposti in vetrina, scappando con 140mila euro in borse e cinture.
Gli “Arsenio Lupin” degli accessori firmati sono sempre più astuti: ancora nella Capitale, lo scorso novembre, il blitz è scattato in un appartamento di Testaccio, dove vive una delle impiegate della maison Fendi. Anche in quel caso i banditi hanno lasciato soldi e gioielli e hanno puntato a baguette e pochette per un valore di 40mila euro.
L’AFFARE
D’altronde mai come negli ultimi anni investire in borse di lusso sta diventando un affare: a guidare il mercato del second hand sono, appunto, le borse della casa di moda francese Hermès. Nel settore dell’usato vengono valutate con prezzi altissimi. Vale soprattutto per i modelli più iconici, come la Kelly, creata in onore dell’attrice Grace Kelly, e la Birkin. Acquistandole in negozio, infatti, le attese possono essere addirittura di anni. Nei canali ufficiali le liste sono piene e le borse sono state trasformate in veri e propri oggetti da sognare, tanto che molti clienti sono disposti a pagare di più pur di ottenerle saltando la fila. A questo si aggiunge il successo del vintage e della seconda mano, ora diffusissimi anche online e grazie ad app come Vinted e Vestiaire Collective, che offrono anche un controllo qualità della merce. Le borse di lusso, come gli immobili, i gioielli, gli orologi e le opere d’arte, sono diventate ormai dei beni rifugio, che non si svalutano e che, con il tempo, possono generare ricavi, anche consistenti. Un dettaglio non deve essere sottovalutato: se si punta ad un investimento l’oggetto dovrà essere curato in modo maniacale, visto che le borse usurate, ovviamente, perdono di valore.