la Repubblica, 8 agosto 2025
BlackRock al 5% di Mediobanca verso la conta in assemblea
Ripartono i giochi per l’assemblea Mediobanca convocata per l’ approvazione dell’Ops su Banca Generali. Sarà il 21 agosto alle 10, a porte chiuse. La data è quasi obbligata, perché la banca d’affari stima di ricevere lunedì 18 il nulla osta della Bce all’offerta di scambio da 6,3 miliardi, da pagare con lo storico 13% di azioni Generali detenuto. La normativa impone, entro cinque giorni dal via libera Bce, di pubblicare il prospetto approvato in Consob, oppure l’offerta decade. Perciò Mediobanca ha chiesto e ottenuto da Generali, mercoledì, «l’intenzione di proseguire la valutazione dell’offerta e le discussioni inerenti».
Con queste informazioni la banca ha integrato le carte per l’assemblea, che confermano la «stabilizzazione del contratto esistente tra Generali e Banca Generali per 10 anni», con cui i promotori della controllata oggi vendono polizze del Leone; la «possibile estensione alla rete di Mediobanca di tali accordi»; e la «disponibilità di Mediobanca a rinunciare alla condizione di efficacia costituita dal lock-updi 12 mesi sulle azioni proprie che Generali riceverebbe».
Ma prima di tutto l’ad AlbertoNagel deve ottenere il 50,01% dei sì dai suoi azionisti: lo richiede lapassivity rule cui Mediobanca è tenuta, essendo soggetta alla scalata di Mps. Lunedì è l’ultimo giorno per comprare titoli da portare in assemblea. E non si escludono movimenti come quello emerso ieri, con il colosso dei gestori Usa Blackrock che è salito al 5,059% dal precedente 3,5%. Ogni scostamento può essere decisivo: già il 15 giugno, con un cda domenicale, piazzetta Cuccia rinviò a settembre l’analoga assemblea in agenda il 16, avendo constatato che il quorum traballava poiché un 42-43% del capitale era contrario.
Il fronte avverso all’Ops su Banca Generali, che preferisce che si compia la scalata di Mps su Mediobanca, è guidato da Delfin (19,9%) e Caltagirone (10%), fiancheggiatidagli enti previdenziali Enpam, Cassa Forense ed Enasarco (5,5%). Risulta che i tre blocchi ci saranno anche il 21; potrebbe affiancarli, come astenuto, il 2,3% di Benetton, che all’assise Generali di aprile si astenne sulla lista di Mediobanca.
Tra i sodali di Nagel sono attesi invece i fondi istituzionali, ispirati dai giudizi dei proxy advisor che usciranno a ore, e come a giugno dovrebbero indurre al “sì”. Tra i fondi, con un 15-20% totale, sarà Blackrock, che in veste di azionista di Mps, all’assemblea di aprile, bocciò la scalata su Mediobanca.
Ma sono attesi anche fondi nuovi, speculativi, entrati di recente con forse un 5% e che chiedono un rilancio cash da parte di Mps. Nagel poi ha dalla sua il patto su Mediobanca (7,8%), ma non più il 3,5% di Mediolanum e lo 0,39% di Gavio, che sta vendendo in Borsa. Ai prezzi di ieri, lo sconto dell’Ops senese è al 3,5%: Mps dovrebbe sborsare 600 milioni per pareggiare i valori. Se l’assemblea Mediobanca approvasse l’acquisizione di Banca Generali, questa potrebbe partire il 2 settembre in Borsa, in tempo per correre affiancata all’Ops senese fino all’8. —A.GR.