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 2025  agosto 08 Venerdì calendario

Basta spiccioli, obolo in chiesa con il Pos


Se non si può governare la Chiesa con le Ave Maria, come diceva monsignor Paul Casimir Marcinkus, ed è inevitabile servirsi del vil denaro, ancora più facile è ricorrere a un Pos. E così trenta chiese italiane, da qui alla fine dell’anno, avranno un totem grazie al quale i fedeli potranno fare un’offerta per progetti sociali e attività ecclesiali con una semplice strisciata di bancomat o di carta di credito, senza bisogno di avere con sé i contanti. L’obiettivo del progetto, che nasce da una collaborazione di Banco Bpm, Numia, società specializzata nel pagamento digitale, e Conferenza episcopale italiana, è arrivare in tempi brevi a 100 chiese. Certo, le monetine in beneficenza sono un’immagine presente fin dai Vangeli, ma anche in Italia, che pure è in ritardo rispetto ad altri paesi, «per la prima volta nel 2024 i pagamenti digitali hanno superato quelli in contanti in termini di valore transato», sottolinea il responsabile Marketing e Omnicanalità di Bpm Luca Vanetti. E se il ricorso al pagamento digitale si diffonde, perché non anche in parrocchia?
Il Banco Bpm ha presentato una proposta al convegno degli economi delle diocesi italiane, illustrando vantaggi e svantaggi. Tra questi ultimi, serve ovviamente una rete wi-fi in parrocchia, lo strumento è nuovo e può suscitare una iniziale diffidenza, e, soprattutto, molti anziani – spesso la maggioranza dei fedeli – usano ancora poco i pagamenti digitali.I vantaggi però sono numerosi: non solo la possibilità di fare beneficenza anche senza spiccioli in tasca, che male non fa a una Chiesa che assiste da tempo a un calo strutturale di introiti, ma anche la sicurezza e la trasparenza delle donazioni. I dati sono incoraggianti: i fedeli nel loro complesso sono sempre più abituati a usare l’informatica per le offerte (quelle online al servizio del sostentamento del clero sono aumentate dell’86% dal 2021 al 2023), e in Gran Bretagna, dove i Pos installati in chiesa sono già 16mila, le donazioni in alcuni casi sono aumentate del 97%. Anche il Vaticano ha introdotto la possibilità di versare l’obolo di San Pietro via bonifico, carta di credito o PayPal.
In Italia qualche parrocchia del nord ha iniziato a mettere un Pos per le offerte all’epoca della pandemia, per ovviare al calo di fedeli e al problema del distanziamento. L’iniziativa dei totem in chiesa consente di «dare continuità al percorso di ricerca e sperimentazione avviato da circa 2 anni, con l’obiettivo di individuare strumenti digitali di raccolta fondi adatti alle specificità delle realtà ecclesiali italiane», ha detto l’economo della Cei, don Claudio Francesconi. Un progetto pilota è iniziato nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano, nelle basiliche di Assisi e presso l’infopoint del Giubileo in Vaticano, ora si espanderà a altre chiese. Per la gioia degli economi e, beninteso, il bene delle anime.