la Repubblica, 7 agosto 2025
Vance-Rubio ticket del futuro e il presidente lo benedice
L’America trumpiana che vede in lui il leader di un culto non concepisce l’idea di un successore, ma Donald Trump adesso ne ha indicato uno: JD Vance. Il tycoon ha dichiarato che il «più probabile» a succedergli è il suo vice. È la prima volta che il presidente degli Stati Uniti fa una affermazione pubblica di questo tipo. In passato Trump aveva più volte dichiarato di pensare a un terzo mandato, ma la Costituzione non glielo permette. Così, con l’avvicinarsi delle presidenziali, il tema dell’”erede” diventerà il tormentone politico, e qualcosa comincia a muoversi.
Il via al dibattito sulla successione è cominciato ufficialmente nell’auditorium di South Court della residenza presidenziale, quando un giornalista ha chiesto a Turmp se fosse d’accordo con l’affermazione che il suo erede a guidare il movimento Maga sia Vance. «Beh ha risposto – penso che sia molto probabile, in tutta franchezza. È il vice presidente». «Ma ovviamente – ha aggiunto – è troppo presto per parlarne. Vance sta facendo un ottimo lavoro e in questo momentosarebbe il favorito». Trump ha anche indicato il nome di “Marco”, riferimento al segretario di Stato Marco Rubio, ex avversario alle primarie e diventato poi fedelissimo del presidente. Rubio, ha spiegato Trump, «è qualcuno che magari potrebbe fare squadra con JD» in un ticket repubblicano alle elezioni del 2028.
Questa affermazione segna un passaggio rilevante: a maggio il presidente aveva messo sullo stesso piano Vance e Rubio, mentre adesso il primo ha staccato l’altro. A febbraio, quando un conduttore diFox News gli aveva chiesto se Vance poteva essere considerato il candidato repubblicano, Trump aveva risposto di getto: «No, ma è molto capace», per poi aggiungere che era «troppo presto per parlarne». Qualcosa da allora è cambiato: il vicepresidente, che ama muoversicome un Trump con toni più freddi, sembra aver superato la concorrenza invisibile di Rubio, che invece ha scelto il basso profilo. La nuova “graduatoria” stilata da Trump arriva dopo che lo stesso segretario di Stato ha detto che Vance «sarebbe un ottimo candidato, se decidesse di volerlo fare». Rubio, che aveva lanciato la propria candidatura alle primarie del 2016, ha minimizzato le proprie ambizioni personali, sostenendo di considerare quello di capo della diplomazia l’“apice” della sua carriera politica. Lui e Vance sono stati protagonisti di conversioni: nel 2016, quando non era ancora entrato in politica, Vance aveva detto di ritenere Trump un «personaggio culturalmente ripugnante», e lo aveva definito «cinico come Nixon», «Hitler americano». Quello stesso anno, Rubio dipinse il tycoon come «imbroglione e truffatore, narcisista, bullo, artista della farsa». «Non possiamo – aveva adetto – fare del partito di Lincoln il partito di Donald Trump». Ora ne guida la polizia estera. Sia lui sia Vance stanno usando il fioretto per farsi largo in vista della successione, ma la base Maga continua a preferire il wrestling. E l’unico in grado di dominare il ring, al momento, sembra solo il presidente.