la Repubblica, 3 agosto 2025
Carrà diventa l’icona dei comunisti cileni
Il prossimo 16 novembre in Cile si terranno le elezioni presidenziali e il Paese sudamericano è già in piena campagna elettorale. Una campagna che ha una protagonista inattesa: Raffaella Carrà.La candidata di sinistra (fronte che in Cile si presenta unito) è Jeannette Jara, esponente del Partito comunista, e nella storia del Cile, è solo la seconda volta che accade. Ma da qualche settimana, ai suoi eventi elettorali e per le strade di Santiago, compaiono sempre più spesso grandi poster rossi con il ritratto in bianco e nero di una giovane Raffaella Carrà accompagnato dalla scritta: “Siempre voto comunista”, e sotto, in italiano, “una di noi”.Il fenomeno è nato così. Due giorni dopo la vittoria di Jara alle primarie della sinistra, ottenuta con il 60% dei voti, una cartoleria storica del centro di Santiago – la Libre Arte y Diseño – ha iniziato a stampare il poster con il viso di Carrà. «Lo abbiamo creato per una ragione specifica – spiega il proprietario della cartoleria Cesar Padilla, 57 anni –. Subito dopo la vittoria nelle primarie, sembrava che Jara volesse lasciare il partito comunista per riuscire a intercettare più facilmente i voti della sinistra moderata. E quello che noi volevamo dire con questo poster era: essere comunisti non è un peccato, guardate Raffaella, lei non se ne è mai vergognata, anzi! La nostra idea ha funzionato». Spiega ancora Cesar: «Raffaella Carrà era un’icona in Italia, in Europa, in tutto il mondo, come donnae come comunista. E non solo: è stata una delle prime persone a parlare apertamente in appoggio al mondo Lgbt». La cantante italiana, morta nel 2021, era molto conosciuta in tutta l’America Latina soprattutto per la sua musica e come icona di stile, ma in Cile anche come figura politica nel mondo progressista. Ai tempi della dittatura di Pinochet (1973-1990) Carrà era già molto nota e veniva spesso invitata a trasmissioni televisive e festival. Nel 1982 venne invitata a partecipare al Festival di Viña del Mar, uno dei festival storici latinoamericani, e incoronata “regina” di quell’edizione. La sua esibizione al festival passò alla storia: in un momento in cui in Cile qualsiasi libertà di espressione personale era proibita, Carrà fu esplosiva, non limitandosi mai sia nei balli che nelle parole delle canzoni.Ma non solo. Nelle numerose interviste e apparizioni successive, l’intenzione degli intervistatori era sempre quella di mostrarla come una “bambolina”; la cantante invece parlava apertamente delle sue idee politiche, arrivando a dichiarare più volte di votare per il partito comunista e di avere a cuore i diritti dei lavoratori: affermazioni pericolose in un Paese governato da una delle più feroci dittature fasciste della storia moderna.È del 1977, del resto, la sua celebre intervista con la rivista spagnola Interviù, da cui proviene la frase usata oggi nei manifesti elettorali, in cui Carrà aveva dichiarato di «votare sempre per il Partito comunista». Racconta ancora Cesar, il cartolaio: «Quando abbiamo avuto l’idea non sapevamo come sarebbeandata. Era sicuramente un poster inusuale per una campagna politica, ma è stato un successone». A solo un mese dal lancio, la cartoleria ne ha già stampati mille esemplari e, «sono decine i politici di sinistra cileni che si sono presentati in cartoleria per portarsene una copia a casa. L’altro giorno è venuto da noi un ragazzo italiano che ne ha comprati 50 da portare in Italia».Non è la prima volta che la cartoleria Libre Arte y Diseño partecipa attivamente alle campagne politiche. «Negli ultimi 5 anni abbiamo regalato oltre 120.000 poster», conclude Cesar. La cartoleria ha iniziato a creare e distribuire manifesti nel 2021, durante la campagna presidenziale in cui si scontravano l’attuale presidente progressista Gabriel Boric e il candidato di estrema destra José Antonio Kast, che corre anche quest’anno.Per ora i sondaggi danno Jara in vantaggio con il 26%.Ma i suoi avversari sono tutti di destra, da quella estrema di José Antonio Katz e Johannes Kaiser a quella moderata di Evelyn Matthei. La vera incognita, dunque, sarà il secondo turno.