La Stampa, 9 agosto 2025
Tutto sul Ponte sullo stretto
L’aggettivo «storico» si sprecava ieri nei commenti di ministri ed esponenti della maggioranza, come pure i rimandi a Silvo Berlusconi il cui «sogno» adesso prende corpo – come ha ricordato anche Marta Fascina ripostando un video del 2002 («A te amore mio che lo ha pensato») – dopo che nel 2023 il governo Meloni ha deciso di ripescarlo.
Ieri il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, il Cipess, ha infatti dato il via libera al progetto definitivo per il «collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria». Progetto monstre da 13,5 miliardi di euro, di cui 10,6 solo per il ponte a campata unica che sarà lungo 3.300 metri e largo 60, con sei corsie stradali e due binari ferroviari e torri alte quasi 400 metri. Progetto demonizzato dall’opposizione e dagli ambientalisti come «un grande spreco» ed esaltato da governo e maggioranza come simbolo di una nuova Italia.
«Si tratta – è quasi superfluo dirlo – di un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la nazione, frutto di un lungo processo progettuale e normativo che questo governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal governo Monti nel 2012, di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione» ha esordito Gorgia Meloni durante il suo intervento al Cipess. «Non è un’opera facile – ha aggiunto – ma lo riteniamo un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia, e ci piacciono le sfide difficili quando sono sensate. Lo facciamo per dare lavoro e opportunità oggi, visto il moltiplicatore che un’opera di questa imponenza può generare sul nostro tessuto economico e produttivo, e per lasciare alle generazioni future un’eredità concreta: un’Italia più connessa, più competitiva, più coesa» ha aggiunto. A suo parere «il Ponte sarà un simbolo ingegneristico di rilevanza globale, una dimostrazione della forza di volontà e della competenza tecnica dell’Italia, che ha pochi paragoni nel mondo».
Salvini in conferenza stampa non ha escluso per il ponte possa essere utilizzato per scopi di sicurezza ed accedere quindi ai fondi europei destinati alle opere militari («è certamente “dual use”, ma su questo decidono Giorgetti e Crosetto») e quindi ha assicurato massima sorveglianza sul fronte della criminalità e delle infiltrazioni mafiose: «È un fronte fondamentale che ci vede schierati h24 – ha sottolineato -. Sono in costante contatto con le Prefetture di Messina e Reggio e col Viminale si stanno adottando tutti i protocolli già adottati per Expo e per le Olimpiadi per rendere tutta la filiera impermeabile ai malintenzionati».
Inutile dire che il progetto del ponte lo rende molto orgoglioso: coi suoi 3.330 metri «sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo – sostiene il vicepremier -. Una infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo» visto che darà lavoro a circa 120 mila persone e a tante imprese italiane, «a partire dal quelle lombarde». Il ministro ha quindi spiegato che i primi cantieri saranno aperti tra settembre ed ottobre con l’obiettivo di consentire l’attraversamento dello Stretto ad auto e treni tra il 2032 e il 2033 in modo che dai 70-100 minuti di oggi si passi a 10 minuti per le auto e a 15 per i treni. A migliorare saranno anche i collegamenti tra Messina e Reggio Calabria perché verrà realizzata una «metropolitana dello Stretto», con 3 fermate nel messinese, per favorire gli spostamenti di studenti, lavoratori e turisti tra le due sponde.
La tariffa base per le auto, è la stima diffusa ieri dalla società Stretto di Messina, sarà inferiore ai 10 euro, con «riduzioni significative» per i viaggi frequenti e quindi «sensibilmente inferiore agli attuali costi di attraversamento». Ma il Codacons lo considera il «più caro del mondo» perché equivale a circa 2,73 euro a chilometro mentre per attraversare l’Eurotunnel si spende 1,42 euro.
Secondo il sottosegretario, con delega al Cipess, Alessandro Morelli il contributo al Pil nazionale di questa opera «sarà di 23,1 miliardi, con 36.700 posti di lavoro stabili e 10,3 miliardi di entrate fiscali già nella fase di cantiere del progetto. A regime, il valore attuale netto economico sarà positivo per 1,8 miliardi, grazie a minori tempi e costi di trasporto, maggiore efficienza logistica, incremento dei flussi turistici e riduzione delle emissioni inquinanti». Questo anche grazie ad un più ampio programma di rilancio infrastrutturale che di qui al 2030 prevede di investire 70 miliardi in Sicilia e Calabria.
«Oggi l’Italia dimostra ancora una volta di saper fare squadra, con un mega progetto trasformativo per tutto il Paese che segna l’inizio di una nuova stagione di visione, coraggio e fiducia nelle capacità dell’industria italiana e di tutto il comparto infrastrutturale» ha commentato Pietro Salini, amministratore delegato Webuild, società che guida il consorzio Eurolink chiamato a realizzare l’opera. Che giusto ieri ha firmato il nuovo contratto da 10,6 miliardi e che tra l’altro cancella tutto il vecchio contenzioso. —
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1 Quando si prevede l’inizio dei lavori del Ponte?
Con l’approvazione da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) del progetto definitivo e della relazione del progettista inizia la fase realizzativa. La delibera del Cipess passerà poi al vaglio della Corte di Conti che avrà 60 giorni di tempo per esprimere il proprio parere, ed una volta ottenuto l’Ok della magistratura contabile verrà riattivato il contratto con Eurolink.
l2 Quali sono i record tecnici del Ponte?
Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri. L’impalcato avrà una larghezza totale di circa 60 metri e le due torri poste a terra saranno alte 399 metri. Il sistema di sospensione sarà formato da due coppie di cavi, del diametro di 1,26 m ciascuno formati da 44.323 fili di acciaio.
l3 Quanti veicoli e treni attraverseranno il Ponte?
Il Ponte unirà la Sicilia e la Calabria nel punto in cui le due sponde sono maggiormente vicine. L’impalcato accoglierà due carreggiate stradali che avranno 3 corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una sede ferroviaria a doppio binario, oltre a una corsia di servizi. Il Ponte sarà aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Avrà una capacità massima di 200 treni/giorno – 6.000 veicoli/ora.
l4 La questione ambientale è uno dei temi più dibattuti in questi anni. Con l’ultimo aggiornamento del progetto ci sono stati dei miglioramenti anche su questo fronte?
Gli studi condotti da Eurolink, fa sapere Webuild, in termini di tutela ambientale «si sono spinti ben oltre gli attuali requisiti normativi e hanno comunque confermato quanto già validato nelle precedenti procedure di valutazione d’impatto ambientale sia sul progetto preliminare che su quello definitivo, anche alla luce delle novità del quadro ambientale, territoriale e/o normativo di riferimento».
l5 Che esito ha avuto la procedura di Valutazione di impatto ambientale della Commissione VIA?
La Commissione tecnica di valutazione dell’impatto ambientale si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto definitivo, così come integrato con la Relazione integrativa sul riavvio dell’iter del Ponte, nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte. La Commissione, come prassi ha richiesto l’adempimento di 62 prescrizioni da attuare in fase di progettazione esecutiva. Si tratta, precisano da Webuild, «di prescrizioni riguardanti essenzialmente studi, approfondimenti e dettagli, o monitoraggi ambientali».
l6 Il Ponte resisterà ai terremoti?
Dal punto di vista sismico i ponti sospesi sono le opere più sicure come dimostrato dalle opere di questa tipologia in aree a sismicità anche superiori rispetto allo Stretto, come la California e il Giappone. Secondo il progetto dovrebbe resistere a terremoti di magnitudo 7.1.
l7Quanto costeranno il ponte e le opere a terra?
L’importo relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto, intesa come sola opera di attraversamento, è pari a circa il 40% dell’importo totale delle opere, a fronte di un valore totale di investimento pari a circa 13,5 miliardi di euro. Oltre al Ponte, sono previste opere di collegamento sui versanti Sicilia e Calabria funzionali al Ponte, opere non funzionali al Ponte (tra cui le tre stazioni ferroviarie a Messina e il centro direzionale in Calabria) e opere di mitigazione e compensazione ambientale. In sintesi, si creerà una rete al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto. Il Centro direzionale sorgerà in Calabria, località Piale nel comune di Villa San Giovanni, e sarà un complesso multifunzionale.
l8Quali sono le ricadute occupazionali di questa nuova opera?
Si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. La realizzazione dell’opera prevede nel complesso oltre 100mila occupati.
l9Come si prevede di affrontare il tema della legalità?
«Il tema della legalità è centrale e rappresenta uno dei principi cardine che guida la Società di progetto Eurolink S.C.p.A. e Webuild, socio di maggioranza, nel portare avanti il proprio modello di business – specifica la società sul suo sito -. Sono in essere una serie di iniziative volte alla massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine».